Le foglie cadono dagli alberi ed il sole sorgerà di nuovo, ma domani sarà sempre un’altra cosa
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Torremuzza, 19 febbraio 2025 (foto di Pulvino Calogero) |
Bastano le note di una canzone per tornare indietro nel tempo
anche se è inutile farlo.
Per un momento ti ritrovi seduto sul
muretto della piazzetta o in riva al mare a strimpellare con le corde male
accordate di una chitarra, sempre la stessa a dire il vero, e stai lì a
ripercorrere un tempo che non tornerà.
A volte il senso di ciò che è stato si
ripete anche se sei in luogo ed in un tempo diverso.
Ed è allora che ritornano lo stesso
vuoto e lo stesso bisogno di riconoscimento.
Lo vedi negli occhi spauriti di chi non
sa dire, di chi non sa osare ed aspetta, inevitabilmente ed inutilmente
aspetta.
E se lo farà, se si deciderà a farlo
sarà lo stesso, potrà solo dimenticarsi per un po', solo per un pò.
Testardamente e inevitabilmente
continui a cercare un sorriso o uno sguardo che possano consolarti, o a sperare
in una parola o in un gesto che possano illuderti, ma è solo
un momento, ed è subito mancanza.
Resterà una nota anch’essa persa nello
scorrere lento ed inutile della vita altrui che non ti appartiene, che non ti
può appartenere.
Il mare azzurro là in fondo incontra il
cielo ogni sera e non serve a nulla sapere che oltre l'orizzonte tutto
continua, tutto si ripete.
Dove sei, dove si posano oggi i tuoi
sguardi, quali strade calpesti, quali cuori consoli? Quali carezze
ispiri, quali silenzi doni, quali gioie consenti? Quali ...
Intanto, il tempo dato passa.
Le foglie cadono dagli alberi ed il
sole sorgerà di nuovo, ma domani sarà sempre un’altra cosa.
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