martedì 18 febbraio 2025

Le foglie cadono sempre dagli alberi

Le foglie cadono dagli alberi ed il sole sorgerà di nuovo, ma domani sarà sempre un’altra cosa

di Giovanni Pulvino

Torremuzza, 19 febbraio 2025 (foto di Pulvino Calogero) 

Bastano le note di una canzone per tornare indietro nel tempo anche se è inutile farlo.

Per un momento ti ritrovi seduto sul muretto della piazzetta o in riva al mare a strimpellare con le corde male accordate di una chitarra, sempre la stessa a dire il vero, e stai lì a ripercorrere un tempo che non tornerà.

A volte il senso di ciò che è stato si ripete anche se sei in luogo ed in un tempo diverso.

Ed è allora che ritornano lo stesso vuoto e lo stesso bisogno di riconoscimento.

Lo vedi negli occhi spauriti di chi non sa dire, di chi non sa osare ed aspetta, inevitabilmente ed inutilmente aspetta.

E se lo farà, se si deciderà a farlo sarà lo stesso, potrà solo dimenticarsi per un po', solo per un pò. 

Testardamente e inevitabilmente continui a cercare un sorriso o uno sguardo che possano consolarti, o a sperare in una parola o in un gesto che possano illuderti, ma è solo un momento, ed è subito mancanza. 

Resterà una nota anch’essa persa nello scorrere lento ed inutile della vita altrui che non ti appartiene, che non ti può appartenere.

Il mare azzurro là in fondo incontra il cielo ogni sera e non serve a nulla sapere che oltre l'orizzonte tutto continua, tutto si ripete.

Dove sei, dove si posano oggi i tuoi sguardi, quali strade calpesti, quali cuori consoli? Quali carezze ispiri, quali silenzi doni, quali gioie consenti? Quali ...

Intanto, il tempo dato passa.

Le foglie cadono dagli alberi ed il sole sorgerà di nuovo, ma domani sarà sempre un’altra cosa.

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