lunedì 29 dicembre 2025

Era il 31 dicembre del 2014

Era il 31 dicembre 2014, ed era un altro mondo, tu non c’eri e non ci sei adesso e anche se ci fossi non potresti fare nulla

di Giovanni Pulvino

31 dicembre 2014, Torremuzza (Me) - Video di Giovanni Pulvino

Poteva essere un giorno come un altro, invece no, successe quello che non era mai successo, il Borgo era imbiancato. L’inverno era iniziato da poco, ma quella mattina nevicava, si nevicava in riva al mare. Altre volte le strade si erano tinte di bianco per la grandine, era durata solo per qualche ora, poi si era sciolta e tutto era tornato nella normalità. Stavolta invece era neve, quella vera, quella delle montagne, quella che cade solo durante la stagione fredda quando la temperatura scende sotto lo zero, quella che puoi ammirare e per certi aspetti 'soffrire' salendo in  montagna.

Ma qui in Sicilia, sul litorale tirrenico, a pochi metri dal mare, come è stato possibile? Le strade erano colorate di bianco, le pietre della spiaggia erano ricoperte di neve, così come a vanetra, la piazzetta e la Torre, solo sotto i ponti della ferrovia non c’era nulla.

Qualcuno sfidando il freddo e il vento di levante era sceso in strada per godersi la novità’. Una camminata verso la spiaggia era inevitabile. Di solito stai lì nel mese di luglio a prendere il sole, a fare un tuffo, a guardare il fluttuare delle onde o a fissare le sagome di Alicudi, di Filicudi e di Panera che sono là in fondo a delimitare l’orizzonte, e stanno lì come sempre per farti una carezza quando la tua coscienza è inquieta o quando hai bisogno di dimenticarti.

Quel 31 dicembre le nuvole e il nevischio impedivano di scorgerle, ma sapevi che c’erano e questo ti consolava.

Tutto era grigio, freddo come solo in inverno può essere.

Ti giri e vedi tutto il Borgo imbiancato, non era mai successo. Poi senti distintamente il chiacchiericcio leggero di chi era sceso per vedere e noti subito le loro orme lasciate sulla neve fresca. Era un presagio di cosa sarebbe successo di lì a poco? Da allora è rimasta un’impronta, un’impronta sulla neve, sulla neve caduta in riva al mare e li resterà per sempre. Almeno per chi c’era e c’è ancora per poterlo raccontare.

Era il 31 dicembre 2014, ed era un altro mondo, e tu non c’eri e non ci sei adesso e anche se ci fossi non potresti fare nulla, e non capiresti cosa c’è in fondo ai pensieri. È un tempo che non c’è, che non esiste, solo silenzi, nient’altro che silenzi. No, non so dire di no, ma andrò anche se non ci sarai, e non mi comprenderai, non puoi comprendermi e sai il perché, e so il perché.

Nessun commento:

Posta un commento