Era il 31 dicembre 2014, ed era un altro mondo, tu non c’eri e non ci sei adesso e anche se ci fossi non potresti fare nulla
Poteva
essere un giorno come un altro, invece no, successe quello che non era mai
successo, il Borgo era imbiancato. L’inverno era iniziato da poco, ma quella
mattina nevicava, si nevicava in riva al mare. Altre volte le strade si erano tinte
di bianco per la grandine, era durata solo per qualche ora, poi si era sciolta e tutto era
tornato nella normalità. Stavolta invece era neve, quella vera, quella delle
montagne, quella che cade solo durante la stagione fredda quando la temperatura
scende sotto lo zero, quella che puoi ammirare e per certi aspetti 'soffrire' salendo in montagna.
Ma qui
in Sicilia, sul litorale tirrenico, a pochi metri dal mare, come è stato
possibile? Le strade erano colorate di bianco, le
pietre della spiaggia erano ricoperte di neve, così come a vanetra, la
piazzetta e la Torre, solo sotto i ponti della ferrovia non c’era nulla.
Qualcuno
sfidando il freddo e il vento di levante era sceso in strada per godersi la
novità’. Una camminata verso la spiaggia era inevitabile. Di solito stai lì nel
mese di luglio a prendere il sole, a fare un tuffo, a guardare il fluttuare
delle onde o a fissare le sagome di Alicudi, di Filicudi e di Panera che sono
là in fondo a delimitare l’orizzonte, e stanno lì come sempre per farti una
carezza quando la tua coscienza è inquieta o quando hai bisogno di dimenticarti.
Quel
31 dicembre le nuvole e il nevischio impedivano di scorgerle, ma sapevi che c’erano
e questo ti consolava.
Tutto era
grigio, freddo come solo in inverno può essere.
Ti
giri e vedi tutto il Borgo imbiancato, non era mai successo. Poi senti
distintamente il chiacchiericcio leggero di chi era sceso per vedere e noti
subito le loro orme lasciate sulla neve fresca. Era un presagio di cosa sarebbe
successo di lì a poco? Da allora è rimasta un’impronta, un’impronta sulla neve, sulla neve caduta in riva al mare e li resterà per sempre. Almeno per chi c’era
e c’è ancora per poterlo raccontare.
Era il 31 dicembre 2014, ed era un altro mondo, e tu non c’eri e non ci sei adesso e
anche se ci fossi non potresti fare nulla, e non capiresti cosa c’è in fondo ai
pensieri. È un tempo che non c’è, che non esiste, solo silenzi, nient’altro che
silenzi. No, non so dire di no, ma andrò anche se non ci sarai, e non mi
comprenderai, non puoi comprendermi e sai il perché, e so il perché.
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