sabato 23 marzo 2019

Tesori di Sicilia: Petralia Sottana capitale dell'acqua

Una delle caratterisitche di Petralia Sottana è l'abbondante presenza d'acqua. Ecco un breve video dove si possono ammirare tutte le fontane di Petralia Sottana inserite in contesti artisitici e paesaggisitici di rara bellezza.

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)



Riprese e montaggio a cura dei volontari del Servizio Civile 2018 impegnati nel progetto viaggio tra storia, cultura e memoria.
Ufficio turistico di Petralia Sottana - www.petraliavisit.it

mercoledì 20 marzo 2019

Giornata in ricordo delle vittime della mafia, ecco la storia di ‘Turiddu Carnevali’

L'associazione Libera di don Luigi Ciotti organizza a Padova la XXIV edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno, tra le vittime della mafia ecco la storia di Salvatore Carnevale

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Locandina Giornata della Memoria 
e dell'Impegno 2019


La XXIV edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata dall'associazione Libera di don Luigi Ciotti, quest'anno si svolgerà a Padova, ma iniziative simili sono previste in tante altre città italiane. Tra le oltre 1000 vittime della mafia che saranno ricordate c'è quella di Salvatore Carnevale. La sua vicenda è simile a quella di Placido Rizzotto, Epifanio Li Puma e di tanti altri sindacalisti e contadini siciliani che sono stati assassinati dalla mafia nel secondo dopoguerra. I tentativi di emancipazione del popolo siciliano sono sempre stati soppressi nel sangue e, in molti di quegli episodi, è stata assai probabile la partecipazione diretta o indiretta di apparati delle istituzioni pubbliche. Un comportamento che ha favorito il radicamento del fenomeno mafioso e che ha impedito lo sviluppo economico e sociale dell’isola.
Era l'alba del 16 maggio 1955 quando il bracciante e sindacalista, Salvatore Carnevale, venne assassinato a colpi di lupara. Quella mattina si stava recando al lavoro presso una cava di pietra gestita dall'impresa Lambertini. I killer lo uccisero in contrada 'Cozze secche', una trazzera nelle campagne di Sciara, che si trova in provincia di Palermo. Il motivo fu il suo impegno sociale e politico a difesa degli interessi dei lavoratori.
Nel 1951 il giovane sindacalista organizzò la Camera del lavoro e la sezione del Partito socialista italiano di Sciara. L'attivismo di Carnevale dava molto fastidio ai proprietari terrieri. Nell'ottobre di quell'anno organizzò 'un'occupazione simbolica delle terre’ in contrada 'Giardinaccio' di proprietà della principessa Notarbartolo. Arrestato, quando usci di galera preferì trasferirsi per due anni in Toscana, a Montevarchi. Lì scoprì la cultura della legalità e dei diritti dei lavoratori. Quando, nell'agosto del 1954, tornò in Sicilia tentò di applicare nella sua terra gli stessi principi e gli stessi valori. Nominato segretario della Lega dei lavoratori edili di Sciara era riuscito, tre giorni prima di essere assassinato, ad ottenere il pagamento delle paghe arretrare e la riduzione della giornata lavorativa ad otto ore. Ma questo era troppo per i latifondisti ed i gabelloti di Sciara.
Ad essere accusati dell'omicidio di Salvatore Carnevale furono i dipendenti della principessa Notarbartolo: 'l'amministratore del feudo Giorgio Panzeca, il magazziniere Antonio Mangiafridda, il sorvegliante Luigi Tardibuono e il campiere Giovanni di Bella’. I quattro furono condannati all'ergastolo dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove, per legittima suspicione, si svolse il primo grado del processo. In quel procedimento a rappresentare la parte civile, che era costituita dalla madre del sindacalista assassinato, Francesca Serio, fu il futuro presidente della Repubblica, Sandro Pertini, mentre nel collegio difensivo c'era Giovanni Leone anch'egli futuro e discusso capo dello Stato ed unico presidente della Repubblica costretto alle dimissioni perchè travolto dallo scandalo Lockeed
In appello e, successivamente, in Cassazione il verdetto fu ribaltato e gli imputati assolti per insufficienza di prove. Una storia che si ripeterà tante volte, almeno fino alla sentenza storica di condanna nel maxiprocesso voluto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, altri due eroi siciliani assassinati dalla mafia.

Fonte wikipedia.org e libera.it 

giovedì 14 marzo 2019

15 marzo: ‘Climate strike', sciopero globale contro il riscaldamento climatico

‘Non voglio che avete speranza, voglio che agite. Voglio che sentite la paura che sento io ogni giorno. E' voglio che passiate all'azione', Greta Thunberg

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)


                                    Video da https://www.fridaysforfuture.org/

Venerdì 15 marzo è il giorno scelto per il 'climate strike', ossia la mobilitazione internazionale per chiedere ai governi interventi concreti contro il riscaldamento climatico. A scegliere la data è stata l'attivista svedese, Greta Thunberg. La giovane ha appena 16 anni, ma è già conosciuta in tutto il mondo per il suo impegno contro il cambiamento climatico. Il 20 agosto 2018 la studentessa, a cui è stata pronosticata la sindrome d’Aspergen, ha deciso, per protestare contro il suo Paese, di non andare a scuola fino alle elezioni politiche che si sono tenute il 9 settembre dello stesso anno. Il suo scopo era quello di indurre il governo svedese ‘a ridurre le emissioni di carbonio come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico’. Il suo slogan era 'Skolstrejk för klimatet', cioè ‘Sciopero della scuola per il clima’. La protesta è poi continuata ogni venerdì della settimana. 
Greta Thunberg - (foto da fridaysforfuture.org)
L’iniziativa di Greta ha attirato l’attenzione del mondo intero ed oggi manifestazioni simili si svolgono in tanti altri paesi. Il 15 marzo sono previste 109 iniziative in Italia, 76 in Francia, 141 in Germania, 81 nel Regno Unito. Manifestazioni e proteste simili si svolgeranno in 95 Paesi di tutti i continenti.
Il movimento globale per uno sviluppo sostenibile è giunto anche in Italia e coinvolge soprattutto giovani con un'età inferiore a 20 anni. Il sito web dell'associazione Fridays for future raccoglie migliaia di attivisti che chiedono azioni concrete per la salvaguardia del clima.
'Are we evil?', afferma spesso Greta Thunberg, siamo veramente così malvagi da autodistruggere il nostro futuro? E' il tempo dell'impegno, è il tempo della speranza. 'Dear adults, use your power' e 'se è impossibile trovare soluzioni all'interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema'.
Fonti: fridaysforfuture.org,  wikipedia.org rollingstone.it

martedì 12 marzo 2019

Arrestati gli amministratori della Blutec, ma a pagare sono sempre i lavoratori

Sono trascorsi oltre sette anni dalla chiusura dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese e, mentre gli amministratori della Blutec sono sottoposti a misure cautelari, gli operai e gli addetti dell’indotto aspettano ancora di riavere un’occupazione stabile

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)


Lo stabilimento di Termini Imerese - (foto da tiscali.it)
Il presidente del consiglio di amministrazione, Roberto Ginatta, e l'amministratore delegato della Blutec, Cosimo di Cursi, sono stati arrestati per malversazione ai danni dello Stato. Sull'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese è stato emesso un decreto di sequestro preventivo. Analogo provvedimento è stato preso sulle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati per un importo complessivo di 16 milioni e 516 mila euro. 
La vicenda dello stabilimento siciliano ha avuto inizio nel 2010, quando il nuovo amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, annunciò la chiusura della fabbrica. La dismissione si concretizzerà il 31 dicembre del 2011. Circa 800 operai ed oltre 1.000 addetti dell’indotto rimasero senza lavoro. Il tentativo di accordo per il salvataggio dello stabilimento con il gruppo Dr Motor Company attiva nella costruzione di auto elettriche fallì e dal 2015 la fabbrica è passata alla newco Blutec. L’azienda che si occupa di componentistica per auto è nata nel 2014 all’interno del gruppo Metec. L’intesa, firmata quattro anni fa tra le parti sociali, il Governo e gli Enti locali, destinava 360 milioni di euro (tra fondi statali e regionali) per la riqualificazione dell’area. La società si impegnò a riassumere 50 operai entro il mese di aprile del 2016 ed altri 200 entro la fine di quell’anno. Ma ad oggi il processo di rinascita della fabbrica e del polo industriale di Termine Imerese non si è realizzato. Nello stabilimento ex Fiat ci sono un centinaio di lavoratori impiegati esclusivamente in piani di formazione. 
L'inchiesta della Procura di Termini Imerese ha per oggetto la prima tranche del finanziamento di 21 milioni di euro che l'azienda ha ricevuto da Invitalia (l’agenzia per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa partecipata al 100% dal ministero dell'Economia). I magistrati ipotizzano che i soldi percepiti dalla Newco non siano stati utilizzati per il risanamento dell'azienda e per la riapertura della fabbrica. Gli amministratori della Blutec, dopo l’incontro tenutosi al Mise il 4 ottobre scorso, si erano impegnati a restituire il finanziamento (in sei rate trimestrali) e, nello stesso tempo, a riproporre un piano industriale alternativo. Propositi ritenuti non sufficienti dalla Procura e che non hanno impedito l'emissione dei provvedimenti restrittivi e del sequestro patrimoniale.
Insomma, dopo oltre sette anni di tira e molla siamo ancora al punto di partenza. Tutto ciò crea forti preoccupazioni tra i lavoratori ed i sindacati. La Fiom, che nel 2015 espresse forte perplessità sul piano di reindustrializzazione proposto da Blutec, ha chiesto al Governo la ricerca di investitori che siano in grado di realizzare un piano di rioccupazione dei lavoratori. Ma finora nulla di concreto è stato realizzato o prospettato. Al Sud, lo Stato non investe, le aziende private delocalizzano, le infrastrutture sono fatiscenti e le opportunità di iniziare un'attività economica sono pochissime. In questa situazione di degrado e di sottosviluppo ai meridionali non resta che emigrare o continuare a vivere di assistenza. 





domenica 3 marzo 2019

Greta Thunberg: ‘Skolstrejk för klimatet’

La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all'interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema’, Greta Thunberg
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Greta Thunberg - (foto da valigiablu.it)
Greta Thunberg 16 anni è un’attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Il 20 agosto 2018 la giovane studentessa, a cui è stata pronosticata la sindrome d’Aspergen, ha deciso, per protestare contro il suo Paese, di non andare a scuola fino alle elezioni politiche che si sono tenute il 9 settembre dello stesso anno. Il suo scopo era quello di indurre il governo svedese ‘a ridurre le emissioni di carbonio come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico’. Il suo slogan era 'Skolstrejk för klimatet', cioè ‘Sciopero della scuola per il clima’. La protesta è poi continuata ogni venerdì della settimana. 
‘Are we evil?’ E’ una frase che Greta pronuncia spesso. 'Siamo forse malvagi a permetterci di autodistruggere il nostro futuro?' Per questa ragione la giovane attivista è passata all’azione. Possiamo affidarci alla speranza, ‘but one thing we need more than hope is action’, ripete nei suoi discorsi. Ed è disarmante che a dirlo sia una ragazzina di 16 anni. Greta chiede solo un futuro sostenibile per lei, i suoi figli, i suoi nipoti. Un mondo in grado di superare le emergenze climatiche. E se la società non si adopera per garantirle un futuro, che senso ha andare a scuola in quei venerdì? ‘Che senso ha far parte di quel sistema scolastico che ha istruito gli scienziati che ci stanno continuando ad avvisare di questa crisi e che continuiamo ad ignorare? Are we evil? O forse solo stupidi?’
L’iniziativa di Greta ha attirato l’attenzione del mondo intero ed oggi manifestazioni simili si svolgono in tanti altri paesi. Il 14 dicembre dello scorso anno nell’ultimo giorno del vertice sui cambiamenti delle Nazioni Unite che si è svolto a Katowice ha detto: ‘Voi parlate soltanto di un'eterna crescita economica verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l'unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d'emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini.... La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all'interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema’.
Fonte wikipedia.org e rollingstone.it