venerdì 20 luglio 2018

‘Albert de Giussan’ e l’ostentazione dei leader leghisti

L’obiettivo di un Lombardo - Veneto indipendente pur rimanendo ‘celato’ per ragioni elettorali è sempre presente nelle menti e nei cuori dei leghisti doc

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Matteo Salvini - (Foto da ilsalottodelleparole.it)
‘La Lombardia e il Nord l'Euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia e ha bisogno di un'altra moneta. L'Euro non se lo può permettere’. Questa dichiarazione è stata fatta il 2 ottobre del 2012 a MilanoToday dall'europarlamentare del Carroccio e segretario lombardo della Lega Nord, Matteo Salvini, oggi ministro dell'Interno. Dalle origini autonomiste e secessioniste del movimento fondato da Umberto Bossi al populismo sovranista di Matteo Salvini molto è cambiato nella linea politica e nella semiologia propagandistica della Lega Nord tranne un simbolo che gli esponenti leghisti ostentano con fierezza tutta padana: la figura di Alberto da Giussano. Non si vedono più cravatte e fazzoletti verdi, ma non mancano mai le spillette con l'eroe padano, perchè?
Foto da tpi.it
L’obiettivo di un Lombardo - Veneto indipendente rimane ‘celato’ per ragioni elettorali, ma è sempre presente nelle menti e nei cuori dei leghisti doc. L’intolleranza contro i migranti (non importa la loro provenienza), la flat-tax, l’abolizione della legge Fornero, la reintroduzione dei Voucher, gli investimenti pubblici al Nord ed il superamento dei limiti di bilancio imposti dall’UE sono tutti propositi programmatici (ed ora di governo) che intendono favorire soprattutto gli abitanti delle regioni settentrionali.
Quando fu fondata la Lega Autonomista Lombarda (1984) la figura di 'Albert de Giussan' è diventata un emblema di libertà ed indipendenza. Il riferimento storico è la battaglia di Legnano del 1176. Secondo la leggenda la vittoria della Lega dei comuni lombardi e la conseguente cacciata dall’Italia settentrionale dell’imperatore Federico Barbarossa fu determinata proprio dall’intraprendenza di Alberto da Giussano. In realtà fu una vittoria di popolo, dei milanesi, e non c’è nessuna certezza storica che questo personaggio sia esistito veramente. Ma nonostante ciò il comandante della cosiddetta 'Compagnia della morte' resiste come simbolo di libertà nei cuori e nelle menti autonomiste e secessioniste dei ‘padani.
Tutto legittimo per chi risiede in quelle regioni. Quello che è difficile da comprendere è per quale motivo anche una parte degli elettori del Mezzogiorno ha iniziato a sostenere la Lega. Sindrome tafazziana o tipica furbata meridionale?

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