martedì 25 gennaio 2022

E da Napoli in giù?

Questa è una di quelle notizie che dovrebbero far protestare i meridionali, invece non succede nulla, nell’indifferenza dei più tutto continua come prima

di Giovanni Pulvino

Italia d'oro di Luciano Fabro - (foto da marcocostarelli.com)

Le Ferrovie dello Stato italiano, attraverso la controllata Rete Ferroviaria Italiana, hanno siglato con la Tim un accordo per potenziare gli impianti di copertura mobile 4G nelle gallerie della linee ad Alta velocità. Gli interventi previsti consentiranno ai passeggeri di usufruire di una connettività veloce e stabile. Il finanziamento è di 12 milioni di euro ed è condiviso tra la Rfi e gli operatori Tlc aderenti.

Nel 2022 saranno avviati i lavori nelle tratte tra Torino, Milano, Bologna e Firenze. Nel 2023 quelle da Bologna a Venezia e da Firenze a Napoli. 

E da Napoli in giù? Nulla. L’accordo non prevede altro.

È un piccolo progetto, ma la notizia è comunque emblematica. Ancora una volta il Mezzogiorno è escluso da qualunque ipotesi di sviluppo, piccolo o grande che sia l’investimento stanziato.

Del resto nel Meridione l’Alta velocità è ancora un’ipotesi e la Rete è precaria e spesso fatiscente. Le Ferrovie dello Stato e la Telecom essendo due aziende strategiche per il nostro Paese dovrebbero tutelare l’interesse collettivo, invece, spesso, agiscono come aziende private. Gli investimenti devo essere produttivi ed al Sud, si sa, non lo sono.

Gran parte della classe dirigente ritiene che il divario esistente tra il Nord e ed il Sud del paese sia incolmabile. Pertanto, per loro, gli investimenti in alcune aree sarebbero inutili o comunque non convenienti.

È una visione miope, ma questo è.

mercoledì 19 gennaio 2022

‘La pandemia della disuguaglianza’

La disuguaglianza non è una fatalità, ma il risultato di precise scelte politiche’ ha dichiarato Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International

di Giovanni Pulvino

Agenda 2030, obiettivo 10: ridurre le disuguaglianze
(foto da wikipedia.it)

‘La pandemia della disuguaglianza’ è il titolo del nuovo rapporto pubblicato da Oxfam in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum che si tiene a Davos in forma virtuale.

Secondo l’organizzazione non profit dall'inizio 2020 alla fine del 2021 i 10 uomini più ricchi al mondo hanno raddoppiato i loro patrimoni. La loro ricchezza è aumentata di ‘15.000 dollari al secondo, di 1,3 miliardi al giorno’. E' passata da 700 a 1.500 miliardi. Essi ‘detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione, cioè 3,1 miliardi di persone’

Il solo Jeff Bezos (Amazon) ha guadagnato 81,5 miliardi di dollari, somma sufficiente per vaccinare tre volte l’intera popolazione mondiale con due dosi e booster.

Nello stesso tempo ‘163 milioni di persone sono cadute in povertà a causa della pandemia’.

Secondo Oxfam ‘ogni 4 secondi 1 persona muore per mancanza di accesso alle cure, per gli impatti della crisi climatica, per fame, per violenza di genere. Fenomeni connotati da elevati livelli di disuguaglianza’.

Mentre le grandi aziende farmaceutiche (Pfizer, BioNTech e Moderna) hanno realizzato utili per 1.000 dollari al secondo meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi più poveri e solo il 4,81% della loro popolazione è stata vaccinata.

‘Le banche centrali hanno pompato miliardi di dollari nei mercati finanziari per salvare l’economia, ma gran parte di queste risorse sono finite nelle tasche dei miliardari che cavalcano il boom del mercato azionario’ ha detto Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International.

Fonte oxfamitalia.org

venerdì 14 gennaio 2022

#noQUIRISILVIO e scenario Ugly

Silvio Berlusconi potrebbe essere il nuovo presidente della Repubblica e non è una battuta. La frammentazione ed il trasformismo parlamentare renderanno molto incerta l’elezione e dalla quarta votazione tutto diventerà possibile   

di Giovanni Pulvino

Foto da @MPSkino (Twitter)

L’articolo 83 della Costituzione stabilisce: Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta’. In tutto i componenti dell'assemblea elettiva sono 1.009. Le maggioranze previste dai costituenti sono due: nelle prime tre votazioni occorre il consenso di almeno 673 elettori, dalla quarta ne bastano 505.

Questa procedura è stata adottata per favorire un’elezione a larga maggioranza. Tuttavia, le divisioni tra le forze politiche e tra le correnti interne ai raggruppamenti, ne hanno reso difficile l’applicazione. Ed è per questo motivo che spesso viene eletto un parlamentare di secondo piano, di solito un politico non divisivo, accettabile da una parte consistente di elettori.

Anche stavolta sarà così? Vediamo i numeri, anche se è complicato fare un conteggio esatto. A tale proposito occorre precisare che attualmente il numero degli elettori è di 1.007. Tuttavia, prima dell'elezione del capo dello Stato, un deputato ed un senatore dovrebbero insediarsi per ricoprire i due seggi vacanti.

Secondo i dati indicati dalla Camera dei deputati, del Senato della Repubblica e tenendo conto delle maggioranze nei Consigli regionali i 1.009 elettori sono distribuiti in questo modo: il Centrodestra dispone di 438 voti, il Centrosinistra (169) insieme al M5s (232) di 401 voti. Poi ci sono 44 elettori di Italia Viva (ex Pd), 8 Autonomisti e ben 118 appartenenti al cosiddetto gruppo Misto.

La frammentazione ed il trasformismo parlamentare renderanno incerta l’elezione. Molto dipenderà dal voto degli iscritti al gruppo Misto. Ne fanno parte soprattutto ex grillini e parlamentari che si collocano al centro dello schieramento politico.

Inoltre, il voto è segreto, pertanto la compattezza dei singoli gruppi è aleatoria, tutto è delegato alla coscienza del singolo elettore. L’incertezza è sovrana. Una situazione perfetta per inciuci e favoritismi. Tutto è possibile. Teoricamente anche Silvio Berlusconi potrebbe essere eletto e l’ex cavaliere ed il Centrodestra sembrano crederci. Di certo chi lo voterà deve sapere che il leader forzista non potrà mai essere il Presidente di tutti gli italiani, ma solo di una piccola minoranza. Non solo. Le ripercussioni sul Governo e sulla legislatura sarebbero inevitabili. La credibilità politica del nostro Paese tornerebbe ad essere quella disastrosa del 2011. Con l'ex cavaliere presidente della Repubblica e Giorgia Meloni o Matteo Salvini presidente del Consiglio ci sarebbero tutti i presupposti per la 'tempesta perfetta'. Gli analisti finanziari lo chiamano scenario Ugly.

L'irresponsabilità politica dei leader della Destra è nota, ma come si fa a non comprendere che per il Paese l'elezione di Silvio Berlusconi sarebbe un disastro? 

Per scongiurare questo pericolo la candidatura di Mario Draghi, personalità di garanzia per i mercati finanziari e per le istituzioni comunitarie, diventa sempre più probabile. 

Unica alternativa potrebbe essere una figura dell’ultimo momento, di secondo piano, non divisiva, che non faccia danni al paese e agli italiani, ma chi?

 

Fonti: camera.it e senato.it

martedì 11 gennaio 2022

La babele dei numeri

Ecco la composizione dell'assemblea che dal 24 gennaio prossimo eleggerà il nuovo presidente della Repubblica

di Giovanni Pulvino

Foto da @chetempochefa

                                             Camera dei deputati                         Senato della Repubblica

Gruppo

parlamentare


Centro

destra

Centro

sinistra

Misto

Altro

Centro

destra

Centro

sinistra


Misto


Altro

Coraggio Italia

 

21

 

 

 

 

 

 

 

Forza Italia

 

79

 

 

 

50

 

 

 

Fratelli d'Italia

 

37

 

 

 

21

 

 

 

Lega

 

133

 

 

 

64

 

 

 

M5s

 

 

 

 

158

 

 

 

74

Pd

 

 

94

 

 

 

38

 

 

LeU

 

 

12

 

 

 

 

 

 

Italia Viva

 

 

 

 

29

 

 

 

15

Misto

 

 

 

42

 

 

 

48

 

Misto 2/Autonomie

 

 

 

28

 

 

 

 

8

Totale

 

270

106

70

187

135

38

48

97

Regioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centrodestra

 

33

 

 

 

 

 

 

 

Centrosinistra

 

 

25

 

 

 

 

 

 


Centrodestra

438

Centrosinistra (169) +M5s (232)

401

Italia viva

44

Misto

118

Autonomie

8

Maggioranze previste dall’articolo 83 della Costituzione:

Prime tre votazioni 2/3                

672,67

673

Dalla quarta votazione 50%+1    

504,50

505

Attualmente i senatori sono 320 ed i deputati 629, quindi le maggioranze richieste potrebbero variare.

Fonte: senato.it e camera.it