sabato 28 ottobre 2023

Separazione di fatto

Lo slogan ‘Dio, patria e famiglia’ è una presa in giro o sono valori che valgono solo per gli altri, per quelli di Sinistra? 

di Giovanni Pulvino

Maurizio Crozza che imita Giorgia Meloni e Andrea Giambruno
(foto da open.it)
La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto. Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre, come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo. Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che, per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua’. Con questo tweet del 20 ottobre scorso Giorgia Meloni ha annunciato la separazione di fatto dopo dieci anni di convivenza con il suo compagno Andrea Giambruno.

Sì, perché si è trattato di una separazione di fatto. Non di una separazione legale, quella omologata dal tribunale, necessaria per la richiesta di divorzio.

Per essere più chiari, non è quella che deriva dalla cosiddetta famiglia tradizionale, vale a dire quella fondata sul matrimonio. Separazione prevista tra l’altro solo per quello celebrato con il rito civile. Come si sa il legame coniugale che nasce con quello religioso è praticamente indissolubile.

Quella di Giorgia Meloni non era una famiglia tradizionale e neanche una famiglia allargata, era una famiglia di fatto. La Presidente del Consiglio, infatti, non era sposata con il giornalista di Mediaset, la sua era una convivenza. Tutto legittimo.

Qualche mese fa arringò con molta enfasi in un comizio di Vox che era ‘madre, donna, italiana’ ma non disse moglie o compagna. Ed ha fatto bene, la sua era una relazione di fatto, ora è una separazione di fatto.

Quello che stupisce, ma non tanto, è l’incoerenza di tanti leader della Destra. Spesso c’è un abisso tra quanto propugnano nei comizi e nei programmi elettorali e quanto praticano nella loro vita quotidiana.

Ma allora lo slogan ‘Dio, patria e famiglia’ è una presa in giro o sono valori che valgono solo per gli altri, per quelli di Sinistra? 

Fonte twitter.com

sabato 14 ottobre 2023

Due popoli, due Stati

Due milioni e mezzo di palestinesi sono confinati a Gaza, di questi il 60% hanno meno di 25 anni, i veri perseguitati sono loro e non da oggi 

di Giovanni Pulvino

Foto da twitter.com

Se guardiamo la cartina geografica del Medio-Oriente del 1947 possiamo constatare che sul territorio che oggi consideriamo israeliano c’era la Palestina.

Gesù era palestinese. I primi cristiani erano palestinesi.

In questo lembo di terra si concentrano i luoghi di culto di tre religioni. La loro storia inizia nella stessa città, a Gerusalemme. Non solo, cristiani, mussulmani ed ebrei hanno lo stesso Dio.

Israele come Stato è un’invenzione dell’Onu per dare una patria a quanti furono respinti da tanti paesi europei mentre fuggivano dagli orrori dell’Olocausto.

Il progetto era quello di costruire due Stati: uno israeliano ed uno palestinese. Da allora sono trascorsi oltre settant’anni e siamo ancora al punto di partenza. Guerre, morti, un popolo perseguitato che perseguita, che vuole sicurezza, ma lo fa con la forza delle armi ed alzando muri, manca solo il genocidio.

La tragedia a cui stiamo assistendo in queste ore è il risultato della mancata realizzazione di quel progetto. Gli israeliani vogliono il riconoscimento del loro Stato, i palestinesi vogliono la loro terra.

Entrambi i popoli intendono vivere negli stessi luoghi, ma non sanno farlo insieme e pacificamente. Paghiamo ancora una volta l’idea dello Stato/Nazione, della necessità dei muri, dei confini. 

È una guerra stupida come lo sono tutte le guerre. La vita è breve, con le bombe si muore e non conta di quale religione sei, semplicemente e tragicamente si muore, allora perché tanto odio? A che serve? A chi serve?


domenica 1 ottobre 2023

Governo Meloni: un anno di fallimenti

Ad un anno di distanza dall’insediamento del governo di Giorgia Meloni è possibile fare un bilancio del suo operato

di Giovanni Pulvino

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Se torniamo indietro e guardiamo al replay gli ultimi dodici mesi non troviamo nessun provvedimento che abbia inciso positivamente sui problemi del Paese.

La prima impressione è che la Presidente del Consiglio stia evitando di agire per durare e che gran parte delle sue iniziative siano state adottate per pura e semplice propaganda politica.

Sul fenomeno dei migranti Giorgia Meloni non ha le idee chiare.

La leader di Fratelli d’Italia è passata dal ‘blocco navale subito’ al decreto che limita gli interventi delle navi delle Ong, poi ha chiesto l’aiuto dell’Unione Europea ma nello stesso tempo ha giustificato i veti posti dai suoi alleati polacchi e ungheresi. Intanto gli sbarchi sono triplicati, l’hotspot di Lampedusa è quasi sempre stracolmo ed i presunti accordi con la Tunisia sono carta straccia. Ora si vuole porre rimedio con i Centri di permanenza per i rimpatri e con l’introduzione di un obolo da chiedere ai migranti per non essere segregati.

4.938 euro. È questa la cifra che dovrà versare all’Erario chi arriva con i barconi per evitare di essere rinchiuso nei Cpr. I migranti prima sono costretti a pagare tra i 600 e i 1.000 euro i trafficanti di uomini, poi, se riescono ad arrivare sulle nostre coste, dovranno darne quasi 5.000 euro allo Stato italiano.

Ma come potrà farlo chi non ha nulla o è un minorenne o una donna incinta? E che fine ha fatto la misericordia cristiana che dicono di praticare i nostri attuali governanti?

Inoltre, è una norma in contrasto con la Costituzione italiana e la normativa europea come ha già stabilito un'ordinanza del tribunale di Catania. Un provvedimento scritto male che non produrrà nessun effetto concreto.

L’obiettivo è scoraggiare le partenze minacciando 18 mesi di detenzione, ma è solo propaganda politica così come lo era il blocco navale.

Avevano promesso di tagliare le tasse, ma anche questa è una meteora. A parte il limitato e temporaneo taglio del cuneo fiscale e la prospettiva della flat tax, non c’è altro se non qualche condono fiscale e ora sembra quello edilizio.

Non è stato emesso nessun provvedimento per favorire la crescita economica. Anzi, il taglio degli incentivi alle ristrutturazioni edilizie avrà un effetto negativo nei prossimi anni.

Non c’è nessun provvedimento per combattere gli effetti dell’inflazione e dell’incremento dei tassi di interesse. I Btp sono ai massimi degli ultimi dieci anni. Lo spread è a 200. E dal prossimo anno dovremo pagare quasi 85 miliardi di interessi sul debito pubblico ed il Pil nell’ultimo trimestre ha subito un calo preoccupante. 

Nel frattempo, la Presidente del Consiglio scappa di fronte ai giornalisti, non dà risposte sui ministri indagati, traccheggia sulle dichiarazioni imbarazzanti dei suoi alleati, ma trova il tempo di esprimere un parere su uno spot pubblicitario.