martedì 4 luglio 2023

Migranti, triplicati gli sbarchi

Nel 2023 gli barchi di migranti sono aumentanti del trecento per cento, ma per Giorgia Meloni va tutto bene, anzi ci sarebbe nell‘Unione Europea un totale cambio di passo’

di Giovanni Pulvino

Barchino di migranti diretto a Lampedusa (foto da Twitter)

I migranti sbarcati nei primi sei mesi del 2023 sono stati 64.930, il triplo del 2021 (20.532) e del 2022 (27.633). A certificarlo sono i dati ufficiali del ministero dell’Interno.

L’hotspot di Lampedusa è sempre stracolmo. I continui trasferimenti in Sicilia e nei centri di prima accoglienza delle altre regioni non riescono a svuotare quello della piccola isola. Attualmente il 12% di questi disperati che fuggono dalle guerre e dalla miseria si trovano in Lombardia, il 10% in Emilia-Romagna, il 9% nel Lazio ed in Piemonte, l’8% in Sicilia e, con percentuali minori, in tutte le altre regioni.

La maggior parte provengono dalla Costa d’Avorio (7.921), dalla Guinea (7.155), dall’Egitto (7.128), dal Pakistan (5.943), dal Bangladesh (5.910), dalla Tunisia (4.318) e dalla Siria (3.665).

I minori sbarcati non accompagnati sono stati 6.833, in diminuzione rispetto al 2020 (14.044) e il 2021 (10.053).

Per vedere qualche immagine di questi continui arrivi occorre sintonizzarsi con il Tgr Sicilia. I telegiornali nazionali, soprattutto quelli del servizio pubblico, anziché occuparsi di questo straordinario e a volte tragico flusso di migranti, si limitano a porre in evidenza i tentativi di porvi rimedio da parte della nostra Premier.

Blocco navale subito, sosteneva quando era all’opposizione, ma finora l’unico atto concreto è stato quello di limitare e in alcuni casi impedire il soccorso delle Ong.

I tentativi di coinvolgere l’Unione Europea sono stati inutili. Ad opporsi sono stati i Paesi cosiddetti sovranisti alleati proprio della leader di Fratelli d'Italia. Polonia e Ungheria continuano a ribadire la loro contrarietà ad ogni intervento dell’UE. Il paradosso è che Giorgia Meloni li giustifica, sostenendo che fanno i loro interessi nazionali.

Fonte interno.gov.it

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