L’odissea
che stanno vivendo i 49 migranti salvati dalla Ong Sea Watch rappresenta il
fallimento etico e politico di un Paese e di un Continente che stanno rinnegando i loro valori e la loro civiltà
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
![]() |
Foto da sito Sea Watch |
‘Curvo …. egli veniva su, su, su, dal ventre delle montagna, senza
piacere, anzi pauroso della prossima liberazione. E non vedeva ancora la buca,
che lassù, lassù si apriva come un occhio chiaro, d’una deliziosa chiarità
d’argento. Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima,
quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del
giorno. Ma la chiaria (luce) cresceva
sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato.
Possibile? Restò - appena sbucato all’aperto – sbalordito. Il carico (di
zolfo) gli cadde dalle spalle. Sollevò un
poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d’argento. Grande,
placida, come in un fresco luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la
Luna. Si, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui
non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci
fosse la Luna? Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra,
egli la scopriva. Estatico, cadde a
sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna
…. C’era la Luna!
Ciàula (soprannominato così perché quando parlava gracchiava come una cornacchia), ‘Caruso’ tuttofare nelle zolfatare siciliane, sempre
ligio ai comandi del padrone, non aveva paura della profondità della caverna in
cui lavorava durante il giorno, ma ‘del
bujo vano della notte’. Quel terrore ‘gli
proveniva da quella volta che il figlio di zì’ Scarda, già suo padrone, aveva
avuto il ventre e il petto squarciato dallo scoppio della mina, e zì’ Scarda
stesso era stato preso in un occhio’…. ‘La
paura lo aveva assalito, invece, nell’uscir dalla buca nella notte nera, vana’.
L’angoscia che stanno vivendo i migranti salvati dalla Sea Watch è come quella patita da Ciàula, nella
celebre novella di Luigi Pirandello. 49 profughi tra uomini, donne e bambini, dopo
una pericolosa traversata del Mediterraneo, sono giunti sulle sponde della ‘terra
promessa’, ma ancora non sono salvi per volontà di un ministro immemore dei tanti italiani che hanno vissuto la stessa odissea, di un Paese che ha
dimenticato di essere un crocevia di culture e tolleranza e di un Continente che sta rinnegando i suoi valori e la sua civiltà.
La
vicenda, presto, si concluderà
e questi sventurati, che fuggono dalle guerre e dalla miseria, usciranno dal
ventre di quella nave e vedranno un po’ di ‘luce’ nel loro futuro, così come Ciàula,
Caruso vissuto sottoterra e nella
miseria, che, nel vedere per la prima volta la Luna, ‘si mise a piangere, senza
saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva,
nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col
suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che
rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva
stanco, nella notte ora piena del suo stupore’.
Fonte
‘Ciàula scopre la Luna’, novella di Luigi Pirandello, pubblicata per la prima
volta il 29 dicembre 1912 sul Corriere della Sera
Nessun commento:
Posta un commento