... è come l’incontro inconsapevole tra due anime gentili
La mia espressione di meraviglia credo
sia evidente e non posso non sottolineare: ‘E' bellissimo. State lasciando traccia del vostro impegno, è memoria che rimane, sia pure per poco. È un
lavoro di archivio importante, dimostra l’attaccamento al gruppo, ai compagni, è un tentativo per fermare il tempo, certo è inutile ma che bello’.
Mi alzo, mi avvicino ad una ragazza
che sta leggendo. Ho una stretta al cuore nel vedere un’adolescente capace di estraniarsi da chi gli sta intorno per entrare in un mondo non suo, in una
storia pensata e scritta per Lei, per Noi.
Chiedo: ‘Cosa stai leggendo?’ Mi
risponde: ‘Il fantasma di Canterville’. Per un momento confondo il
titolo e l’autore con il Mastino di Baskerville di Conan Doyle. ‘No, prof è
di Oscar Wilde’. Mi vergogno dell’errore, ma non fa nulla, che bello farsi
correggere da una giovane lettrice. Noto che sottolinea le frasi più
interessanti come facevo e faccio sempre. ‘Mi piace evidenziare le frasi
più importanti’, mi dice. Il mio stupore e la mia ammirazione crescono.
Nonostante i nostri dubbi e i nostri
pregiudizi dovuti alla maturità, i ragazzi sanno sorprenderci e sanno essere
generosi senza se e senza ma. In fondo, noi ‘boomer’ viviamo un tempo
che non ci appartiene più, anche se molti non lo accettano.
Mi sposto, vedo un fumetto tra le mani
di un’altra ragazza e chiedo se è Diabolik. ‘No prof è Batman’. Altra
correzione. ‘Non è un fumetto è una raccolta con tutti gli episodi del
celebre personaggio’, sottolinea con l’espressione tipica di una lettrice
soddisfatta. E' come se avesse voluto dirmi non sono una bambina che
legge fumetti, questo è un libro. È evidente che non sa che tanti adulti
leggono i fumetti. Per molti è memoria, è malinconia, è come ritornare ad un tempo che non esiste più.
La mia meraviglia aumenta. Che bello
vedere adolescenti intenti a leggere, a discutere, a sorridere. Ragazzi che non
si lasciano condizionare dalle cose fatue ed inutili.
Poco prima del suono della campana vedo
la ragazza del raccoglitore che inizia a conservare negli zaini dei compagni i
loro quaderni, i libri e le matite. Gli chiedo: ‘Cosa stai facendo?’. ‘Mi
piace mettere le cose al loro posto’, risponde. Non lo dice ma lo fa con
soddisfazione sua e della compagna.
Che bello questo gesto di solidarietà,
di necessità di comunanza con i compagni.
E' il momento di uscire, si avvicina per
salutare e gli dico: ‘Tra poco ci saranno le elezioni studentesche ed una
persona capace di tanto altruismo non può non mettersi in gioco’. Ci pensa,
mi guarda incerta e mi dice: ‘Se mi convinco La vengo a cercare’.
Non so se lo farà, ma che belli questi ragazzi. Educati, impegnati, solari. Che vivono la loro gioventù con
leggerezza. Quella che con il tempo verrà meno, ma che importa.
Penso alla loro prof.ssa di Italiano e
alla sua capacità di trasmettere questi valori.
Sono contento per Lei e per Loro. Del
resto non poteva che essere così.
Questa classe è come l’incontro inconsapevole tra due anime gentili.
In loro resterà il ricordo di questi anni
vissuti insieme, del tempo che gli ha consentito di dimenticarsi almeno per un
po' ed io ho avuto per sbaglio l’occasione di rubarne un pochino.
Grazie ragazzi e grazie prof.ssa.
Nessun commento:
Posta un commento