di GiovanniPulvino(@PulvinoGiovanni)
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1968, comizio di Peppino Impastato nel cortile del palazzo comunale di Cinisi - (foto da centroimpastato.com) |
Nel 1978 si candida alle elezioni provinciali con la lista di Democrazia
Proletaria, ma viene assassinato nella notte tra l’otto ed il nove maggio di
quell’anno. Gli elettori di Cinisi, pochi giorni dopo, lo eleggono
simbolicamente nel Consiglio comunale. Quella morte passò quasi inosservata
perché in quelle stesse ore venne ritrovato in via Caetani a Roma il cadavere
del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, che era stato rapito e
successivamente ucciso dalle Brigate Rosse. All’inizio la stampa, le forze
dell’ordine e la magistratura parlarono di un attentato terroristico. I
depistaggi e le complicità mafiose non scoraggiarono la madre ed il fratello di
Peppino Impastato che intrapresero una dura lotta per far emergere la verità
sul suo assassinio. Nel maggio del 1984 gli inquirenti, allora guidati dal
giudice Caponnetto, riconobbero la matrice mafiosa dell’omicidio. Il 5
marzo del 2001 la Corte d’assise di Palermo ha condannato a trent’anni di reclusione
come mandante dell’omicidio Vito Palazzolo. L’11 aprile dell’anno dopo, per lo
stesso motivo, fu emessa la sentenza di ergastolo per Gaetano Badalamenti.
Peppino
Impastato combatté e morì perché era uno spirito libero, un uomo che non sopportava le ingiustizie e le 'malefatte' delle famiglie mafiose. Ecco come dai
microfoni di Radio Aut denunciava con fermezza ed ironia gli ‘affari’ perpetrati dai politici e mafiosi di Cinisi.
Peppino:
‘E sì, siamo nei paraggi del Maficipio di
Mafiopoli. È riunita la Commissione Edilizia. All’ordine del giorno
l’approvazione del Progetto Z-11. Il grande capo, Tano Seduto, si aggira come
uno sparviero nella piazza. Si aspetta il verdetto’.
Salvo:
‘Ed ecco tutti i grandi capi delle grandi
famiglie indiane tutti qua: c’è Mano cusuta, o Cusuta-mano, poi c’è Quarara
Calante, eccolo là, con il suo bel pennacchio, c’è anche l’esploratore, il
Pari, … deve essere un pari d’Inghilterra … e, infine, a presiedere questa
seduta, veramente in tutta la sua maestosità …’.
Peppino:
‘C’è il grande capo, i due grandi capi,
Tano Seduto e Geronimo Stefanini, sindaco di Mafiopoli … Sì, i membri della
Commissione discutono … c’è qualche divergenza ma sono fondamentalmente
d’accordo. Sì, si stanno mettendo d’accordo sull’approvare il progetto Z-11 …’.
Faro:
‘Nuvolette discontinue verso il vice-capo
Franco Maneschi. Gli comunicano che il progetto Z-11 è passato e che lui l’ha
presa regolarmente nel culo… Sei miliardi… sei miliardi (spari)… Sì, sono
sempre gli argomenti con i quali il grande capo Tano Seduto ha imposto la sua
legge.
Salvo:
Ma che fa’ ti lamenti? Bada… bada…’.
Peppino:
‘Bada a come ti lamenti, porco cane…
(musica). È stato difficile, ma per don Tano non esistono ostacoli (spari)…’.
Salvo:
‘Sì, avremo una terra anche per noi, miei
prodi. Tutta nostra. Eccola là, con il mare che luccica, eccola là, con le onde
che lambiscono dolcemente la riva… Avremo coperte… Viveri… ARMI’.
Faro:
‘Non si muoverà foglia che Tano non
voglia’.
Fonti: wikipedia.org e centroimpastato.com
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