mercoledì 29 novembre 2023

Alexa e la tv in bianco e nero

Dalla tv in bianco e nero, ai telecomandi intelligenti, ai conversatori digitali, il tempo passa e poi passa ancora ed è sempre memoria a perdere

di Giovanni Pulvino

Una volta per accendere e spegnere la tv o per cambiare canale era necessario alzarsi, avvicinarsi al televisore e girare la manopola o schiacciare un tasto. … Non era difficile, c'era solo Raiuno, …. solo dopo arrivarono Raidue e Raitre. Non c’era nient’altro.

Il più piccolo di casa o un volontario, allora le famiglie erano particolarmente numerose, doveva alzarsi per cambiare canale, ma non quello che desiderava Lui, no a decidere erano i genitori o il fratello maggiore.

Tutto era in bianco e nero come le fotografie di una volta. 

E Com’erunu betri quei film che la Rai trasmetteva di mattina in occasione della Fiera del Mediterraneo, sì perché anche in Sicilia si facevano le Fiere internazionali …

In quei giorni di primavera …. non andavamo a scuola, no, … si ‘caliava.

Si professori e cari genitori … si caliava  …non si andava a scuola .. com’era bello … Ora invece se ti assenti un giorno ti arrivano messaggi ..mail… telefonate … e richiami da tutte le parti … dal coordinatore .. al Vice .. alla Preside che ti chiedono spiegazioni e giustificazioni  … insomma non puoi più caliari in santa pace …  che 

che c’era di male se per un giorno  .. due o forse tre… ci si alzava un po’ più tardi del solito, appena in tempo per accendere la televisione, quella con il tubo catodico e con uno schermo piccolo, … accostavi le ante delle finestre o della porta d’ingresso per non fare entrare la luce del giorno .. infine, ti immergevi nei capolavori del cinema italiano e non solo … Roma città aperta … i film di Stanlio e Ollio … di Charlie Chaplin .. i film western … di Totò …

Ah.. com’era bello .. mannaggia mannaggia .. in Sicilia le cose belle durano sempre poco, chissà perché …

Negli anni Ottanta arrivarono la tv a colori …. quella commerciale …. quella satellitare con centinaia di canali.

Ma a chi servunu tutti sti canali? Ma cu i varda? .. Cu i capisci i telegiornali arabi o afgani? Già è difficile l’inglese figurati il mongolo o il turco

Ora c’è pure il telecomando … non è più necessario alzarsi.

Rimane la disputa su chi deve decidere su quale trasmissione sintonizzarsi.

I tempi cambiano, si sa, adesso non è più il capo famiglia a ‘comandare’ …  no, ora sono il figlio o il nipote … insomma i più piccoli …

La mamma: ‘Gioia cosa vuoi vedere? … mettiamo il telegiornale? .. 

Il/la figlio/a: ‘che dici mamma … ci sono i gol … c’è Masterchef …  X Factor'

La mamma: ‘Gioiuzza mia vediamoci …  Beautiful … sono sicura che ti piace e ti aiuta a crescere …’

Il marito: ‘ma quanti anni sono che trasmettono sto Beautiful? È come l’Odissea di Omero o la Divina commedia,  non finisce mai … è perpetuo .. ma quantu voti si pigghianu e si lassunu .. Rici e Megan … 

Poi ad alta voce avvicinando il telecomando alla bocca:

‘Canale trecanale trentotto .. canale quarantottocanale 846 …’ sì perché ora ci sono i telecomandi con il tasto vocale oppure lo chiedi ad Alexa. La MITICA ALEXA (imitando la voce di Fracchia e guardando verso l’infinito).

Alexa: buona sera sono Alexa. Buona sera, sono Alexa. Buona sera, sono Alexa.

Narratore: basta abbiamo capito, sei Alexa.

Alexa: perchè sei così scontroso, buonasera sono Alexa.

Narratore: Buonasera Alexa.

Per un certo periodo di tempo abbiamo usato il Tom Tom, rilevatori dei percorsi stradali che con una voce chiara ma perentoria ci indicavano la strada: ‘tra 200 metri svoltare a sinistra, poi a destra, poi ancora a sinistra’ … Ma chi riesce a calcolare 200 metri mentre si è alla guida? O capire esattamente la traversa su cui svoltare? Se poi alla guida c’è la prof.ssa L. …. hai tempu di svoltare a destra o a sinistra .. ‘è tutto tempo persu’.  Ma niente di preoccupante se per caso saltavi la traversa suggerita il Tom Tom resettava tutto e con pazienza ti indicava le nuove coordinate: ‘ricalcolo, tra 50 metri svoltare a sinistra e poi a destrapoi ancora a sinistra, ricalcolo ...’. 

Prima curtigghiavi con i cani ed i gatti … ora con il conversatore digitale o, quel che è peggio, con entrambi. Ti rivolgi al gatto e ti risponde Alexa, dai un comando ad Alexa ed il cane comincia ad abbaiare ….

E se per caso chiami il cane a cui hai dato il nome di Obama .. o Giulio Cesare…  Alexa prontamente risponde: ex presidente degli Usaimperatore romano … se dici gattino … Alexa ….  si mette a miagolare …

Se poi per tua sfortuna hai un pappagallo che ripete a casaccio le parole che hai pronunciato durante la giornata sono guai perché Alexa esegue: accendi .. spegni .. accendi ..  spegni … quel prof è .. .  ancora sta minestra … ma va a ... stasera vai a letto senza cena …

Continua …

sabato 18 novembre 2023

Elly Schlein, una leader in jeans

La manifestazione indetta dal Pd è stata particolarmente importante per consolidare la leadership di Elly Schlein e per dare una prospettiva nuova alla Sinistra italiana

di Giovanni Pulvino

Elly Schlein
Nel suo intervento alla manifestazione del 17 novembre scorso la leader del Partito democratico ha ribadito l'impegno a creare un’alternativa per ‘tutti coloro che vogliono un futuro più giusto, difendere la pace e i diritti civili e sociali, la sanità pubblica, il diritto alla casa, che chiedono un salario minimo e la salvaguardia del pianeta’.

Divenuta segretaria del Pd il 26 febbraio 2023, Elly Schlein sta tentando di dare al Centrosinistra una linea politica credibile ed una prospettiva vincente.

Il compito è complicato. Il maggiore partito della Sinistra paga le politiche centriste attuate da Matteo Renzi, l’incapacità di aggregazione di Nicola Zingaretti e l’appiattimento di Enrico Letta al governo di Mario Draghi.

Fare i salvatori della patria o i presunti tali, ha penalizzato i progressisti e non è la prima volta che succede.

Il governo di Lamberto Dini nacque per evitare i disastri del pentapartito, quello di Romano Prodi per fare entrare il Paese nell’Unione monetaria, il governo di Mario Monti per impedire il fallimento dell'Italia.

Non solo.

Le divisioni interne e l’inconsistenza dei partiti di Sinistra stanno complicando il tentativo di costruire una valida alternativa alla destra destra di Giorgia Meloni, che governa, è bene ricordarlo, pur essendo minoranza nel paese.

Manifestazione Pd del 17/11/2023 (foto da facebook.com)

Cosa può e cosa deve fare Elly Schlein?

Innanzitutto, non deve lasciarsi intimidire da quelli che Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, chiama ‘capibastone’. Quindi deve essere sé stessa, senza se e senza ma. Deve essere cauta, ma ferma nelle sue idee e nel suo modo di essere ed agire. Non deve snaturare la sua personalità e le sue idee. Il Pd e la Sinistra italiana hanno bisogno della sua 'gioventù', della sua perspicacia, della sua intelligenza.

Rimanga una leader in jeans, rigorosa nei principi, ma gentile nei toni e nell’azione politica.

Ci vorrà tempo, ma il ‘noi’ è l’unica via da seguire per mettere un freno all’individualismo e al consumismo. 

Lottare sempre contro le diseguaglianze e le ingiustizie per non lasciare indietro nessuno deve essere il suo 'mantra'. 

La vita è breve per tutti e tutti devono viverla dignitosamente.

E, a proposito dell’invito alla festa di Atreju, si ricordi le parole di Gian Carlo Pajetta: Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile del 1945’.

sabato 4 novembre 2023

Premierato, ennesima riforma ‘monstre’

La riforma costituzionale proposta dal governo di Giorgia Meloni riduce i poteri del presidente della Repubblica, limita le prerogative del Parlamento e non è in vigore in nessun altro paese al mondo

di Giovanni Pulvino

Maria Elisabetta Alberti Casellati e Giorgia Meloni

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di riforma costituzionale, definita dalla premier, Giorgia Meloni, la ‘madre di tutte le riforme’.

Il testo prevede la modifica o la sostituzione degli articoli 59, 88, 92 e 94 della Costituzione.

L’articolo 1 del Ddl abroga il secondo comma dell’articolo 59 della Costituzione. Con questa modifica il Capo dello Stato non potrà più nominare i senatori a vita. Lo saranno, salva rinunzia, solo gli ex presidenti della Repubblica.

L’articolo 2 abroga una frase del primo comma dell’articolo 88 della Costituzione. Con questa modifica il presidente della Repubblica non potrà più sciogliere una sola Camera.

L’articolo 3 sostituisce l’articolo 92 della Costituzione. La nuova disposizione prevede ‘l’elezione a suffragio universale e diretto del Presidente del consiglio’. Inoltre, la coalizione o il partito che lo sostiene ottieneun premio assegnato su base nazionale’ che garantisce ‘ai candidati e alle liste collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri il 55 per cento dei seggi nelle Camere’.

Con i risultati delle ultime elezioni, Giorgia Meloni sarebbe diventata PdC per 5 anni senza la nomina del PdR ed avrebbe ottenuto un’ampia maggioranza parlamentare pur avendo conquistato solo il consenso di un italiano su sette.

L’articolo 4 modifica il terzo comma dell’articolo 94 della Costituzione. Se il PdC non ottiene la fiducia del Parlamento il Presidente della Repubblica sarà obbligato a sciogliere le Camere. La riforma aggiunge all’articolo un sesto comma che prevede: ’In caso di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio, il Presidente delle Repubblica può conferire l’incarico di formare il Governo al Presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al Presidente eletto ..’ 

In campagna elettorale la Destra proponeva l’elezione diretta del presidente della Repubblica, ora ha ripiegato su quella del presidente del Consiglio, chissà perché?

La riforma scritta da Maria Elisabetta Alberti Casellati e proposta dal Governo riduce i poteri del presidente della Repubblica, limita le prerogative del Parlamento e non è in vigore in nessun altro paese al mondo. 

Ed è evidente che c’è molta nostalgia di un tempo che fu. 

Non solo.

L’obiettivo principale della leader di FdI è quello di impedire i cosiddetti ‘governi tecnici’, quelli presieduti e composti da non parlamentari.

La necessità di questi governi ha caratterizzato la cosiddetta ‘seconda Repubblica’. L’introduzione, nel 1993, del sistema elettorale prevalentemente maggioritario ha accentuato il ‘trasformismo’. Inoltre, l’instabilità finanziaria ha reso necessari interventi impopolari che la classe politica al governo non è stata in grado di prendere. Gli esecutivi tecnici sostenuti da ampie maggioranze sono serviti ad evitare la bancarotta dello Stato.

Se sarà approvata la riforma di Giorgia Meloni, cosa succederà alla prossima crisi finanziaria? Senza un governo tecnico sostenuto da una coalizione di volenterosi chi si assumerà la responsabilità di approvare un provvedimento come la ‘legge Fornero’?

Ed è bene ricordare che i sostenitori dei governi che ci hanno portato sull’orlo del fallimento finanziario sono gli stessi che ora propongono questa riforma e non è un caso.

Fonte senato.it