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sabato 6 aprile 2024

Ecco cos’è la NATO

L’ex ambasciatore ed editorialista del Corriere della Sera Sergio Romano in questa intervista del 16 maggio del 2018 presso l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionali) spiega quali sono le finalità della NATO. Ecco le sue parole.
 

Video da YouTube, 16 maggio 2018

La NATO è considerata un’alleanza, certo è un’alleanza, ma è un’alleanza sui generis non come quelle del passato. Le alleanze ottocentesche erano delle promesse reciproche, ci aiuteremo se abbiamo uno stesso nemico e soprattutto diamoci una mano su altre cose. No, la NATO è un‘alleanza politico-militare dove esiste un esercito permanente integrato. Esiste un comando militare che lavora 24 su 24 ore con un comandante supremo che è in realtà uno capo di stato maggiore di tutti i paesi dell’alleanza atlantica, ma è sempre americano. Questo capo di stato maggiore fa esattamente quello che fanno tutti i capi di stato maggiore: cioè prepara la prossima guerra. E per preparare la prossima guerra bisogna pur sapere con chi farla perché, se lei prepara una prossima guerra quale che sia senza avere un’idea precisa di chi sarebbe il nemico non riesce a programmare un bel nulla e allora bisogna che ci sia un nemico. E il nemico c’è e guarda caso l’establishment militare americano non rinuncia a quel nemico. Non ha alcuna intenzione di rinunciare a quel nemico. Allora si metta nei panni di un paese che vede avanzare verso le proprie frontiere un’alleanza politico-militare il cui scopo è quello di preparare la guerra. Perché dovremmo continuare a dire che la NATO è organizzazione pacifica in cui, come dire, si studia il mondo, si studiano … si fanno studi. Non mi sembra che si possa dire e mi sembra che sia ipocrita cercare di farlo credere e io capisco le reazioni della Russia perché probabilmente se lo fossi avrei esattamente le stesse reazioni’.

Fonte yuotube.com


venerdì 9 febbraio 2024

Le Foibe e il revisionismo neofascista

Il prof. Alessandro Barbero ci spiega cosa sono state le Foibe e l'uso distorto che ne fa la politica italiana


Alessandro Barbero, 'Storia e memoria' (da yuotube.it)

'Cosa sono le Foibe? Alla fine della guerra sui confini orientali d’Italia l’esercito partigiano jugoslavo comunista avanzando in un territorio che da molti anni era occupato dagli italiani .... fa fuggire davanti a sé la popolazione ... terrorizzata e uccide effettivamente migliaia di italiani civili gettando poi i cadaveri in queste forre del terreno che ci sono da quelle parti, appunto le Foibe. Un eccidio di molte migliaia di civili. 

I partigiani jugoslavi comunisti stavano dalla parte dei vincitori, combattevano dalla parte giusta, quindi per molto tempo di questa cosa no che non se ne parli, ma se ne parla eccome, ma a livello ufficiale. Nessuno si sognerebbe .... che bisognerebbe fare un giorno del Ricordo, perché è uno dei tanti casi in cui i vincitori che stavano dalla parte giusta hanno fatto delle porcate, cosa che succede normalmente nella realtà. 

Bambini internati nel campo di concentramento di Arbe
(Croazia) creato dalla Seconda Armata Italiana
nel luglio del 1942 (it.wikipedia.org)

Non ci sono i buoni e i cattivi come nei film americani. 
La realtà è più complicata di così ed i vincitori che stanno dalla parte giusta fanno un sacco di porcate. Buttano la bomba atomica su Hiroshima e come se non bastasse ne hanno ancora un’altra e buttano anche quella e distruggono un’altra città. ... 

Poi cosa succede che quella parte dell’Italia che per tanto tempo ha vissuto male il 25 aprile, la celebrazione della Resistenza, perché erano famiglie come la mia, dove si era schierati dall’altra parte, sempre più sentono ... che, politicamente, il pendolo si è spostato e chi la pensa così ha sempre più importanza. E ad un certo punto un governo che, non lo può dire, ma è fatto da gente che si sentiva più dalla parte dei fascisti che non dei partigiani, decide che bisogna equilibrare il 25 aprile. C’è questa grande festa che piace a quelli della sinistra e allora facciamo anche un altro giorno per ricordare invece una cosa dall’altra parte e nasce il giorno delle Foibe. 

Allora non ci sono state le Foibe? Certo che ci sono state. E' stata un’atrocità? Certo che è stata un’atrocità. Non bisogna parlarne? Certo che bisogna parlarne. …… Le Foibe sono uno di quei casi che uno deve sapere. Gli storici le hanno sempre studiate dopodiché si tratta di dire: dobbiamo mettere al centro del discorso pubblico quell’episodio lì perché è emblematico? E' da quello che si capisce cos’era davvero quell’epoca e cioè che i partigiani comunisti erano molto cattivi e che gli italiani sono stati ingiustamente perseguitati e sterminati? Oppure ... dobbiamo discutere di quella cosa lì per venderne tutti gli aspetti? 

Se discuti di quella cosa li per vederne tutti gli aspetti scopri, al di là del fatto che è successo quello sterminio, un mondo dove la gente crepava tutti i giorni, continuamente dappertutto, dove le città venivano bombardate, la gente bruciata viva dai bombardamenti, ... moriva nei lager, morivano soldati in combattimento a migliaia tutti i giorni e questo ti rimette un po', come dire, le cose in prospettiva.

Poi scopri che ... i comunisti jugoslavi era così incazzati con gli italiani, perché gli italiani quei territori lì avevano occupati nel 1918 dopo aver vinto la Prima guerra mondiale ed avevano cominciato a bastonare gli abitanti slavi, a proibirgli di parlare la loro lingua, a decidere che quei paesi lì dovevano diventare italiani e dimenticarsi di essere stati slavi e cosi via. Dopo vent'anni di divieti, di bastonate e di abusi la popolazione slava locale odiava gli italiani e a quel punto come succede li odiava tutti. Non è che stava a dire quello li è buono, quello li è cattivo, quello li è fascista, quell’altro no. Odiava gli italiani e questo non vuol dire che chi prendeva le famiglie gli sparava alla nuca e li buttava nei crepacci non debba rispondere alla sua coscienza di quello che ha fatto, però vuol dire che noi sappiamo un po' di più di cosa è successo e del perché è successo. Quella è la Storia. Creare invece un giorno della memoria del Ricordo per controbilanciare l’altro (il 25 aprile) quello è l’uso della Memoria che fa la politica'. 



mercoledì 27 settembre 2023

Il testamento di Matteo Messina Denaro

sabato 18 marzo 2023

Quando Matteo Salvini non voleva il Ponte sullo Stretto

Quando si dice la coerenza. Nel 2016 Matteo Salvini ci spiegava che il ponte sullo Stretto non stava in piedi, ora invece sostiene l'esatto contrario: 'Sarà l'opera più avveniristica ed ecologica della storia' 


Video da yuotube.com

Ci sono parecchi ingegneri che dicono che non sta in piedi, io non faccio l’ingegnere e vorrei quelle rassicurazioni e ricordo come hanno detto tanti siciliani tra ieri sera e stamattina che oggi il 90% delle ferrovie in Sicilia è a binario unico e la metà dei treni viaggia a gasolio, non vorrei spendere qualche miliardo di euro per un ponte in mezzo al mare, quando poi sia in Sicilia e che in Calabria i treni non ci sono, vanno a binario unico', Matteo Salvini 18 settembre 2016 a 'L'aria che tira' su La7.

Fonte la7.it


lunedì 9 gennaio 2023

Bob Dylan - Hurricane


Video da yuotube.com

'Ora tutti i criminali coi loro cappotti e le loro cravatte
Sono liberi di bere Martini e guardare l'alba
Mentre Rubin siede come Budda in una piccola cella
Un innocente in una camera infernale
Questa è la storia di Uragano
Ma non sarà finita finché non gli ridaranno il suo nome
E il tempo perso
Messo in una prigione, ma un tempo lui avrebbe potuto essere
Il campione del mondo'

Hurricane - Bob Dylan

Di Bob Dylan e Jacques Levy
Dall'album: Desire - Columbia Records, 1976

giovedì 1 settembre 2022

The Cranberries - Zombie (Official Music Video)

mercoledì 13 luglio 2022

CANZONE DELL'AMORE PERDUTO - DE ANDRE' - BATTIATO

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venerdì 10 giugno 2022

Neil Young and Bob Dylan - Helpless + Knockin' on Heaven's Door 1975

sabato 4 giugno 2022

Se Perdo Anche Te

giovedì 2 giugno 2022

Gli italiani preferiscono i condizionatori d'aria alla pace

Solo il 31% degli italiani sarebbe disposto a rinunciare all’aria condizionata questa estate, a sostenerlo è una nuova ricerca di Changes Unipol

di Giovanni Pulvino

                                                                 Video da La7 (Yuotube)

Secondo la ricerca di Changes Unipol, realizzata ed elaborata in collaborazione con Ipsos, meno di un italiano su tre è pronto a rinunciare questa estate all’aria condizionata.

Pochi giorni fa il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa aveva dichiarato: ‘Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Questo è quello che vogliamo? Vogliamo che di fronte a queste due cose, cosa preferiamo la pace oppure star tranquilli con il termosifone acceso anzi, ormai l’aria condizionata accesa tutta l’estate? Io la metterei in questi termini. E Lei cosa si risponde su questo? Preferisce la pace o il condizionatore d’aria acceso?

Il 93% della popolazione è pronto ad adottare condotte virtuose per favorire il risparmio energetico. Tuttavia, analizzando i singoli comportamenti quotidiani, l’indagine rivela che siamo ancora lontani dal realizzare pienamente questi obiettivi. Facciamo qualche esempio. Solo il 64% della popolazione non lascia scorrere l’acqua dal rubinetto inutilmente. Il 54% aziona lavastoviglie e lavatrici a pieno carico e soltanto il 52% è disposto a scegliere elettrodomestici a basso consumo o a cambiare le lampadine tradizionali con quelle a led (48%).

Ed è appena il 31% ad essere disposto a rinunciare al condizionatore d’aria questa estate. A livello geografico solo il 22% dei milanesi è pronto a fare questo sacrificio. Tra le generazioni i più propensi sono i cosiddetti Baby Boomers (57-74 anni). Mentre la ‘Generazione Z’ (16-26 anni) è attenta solo per la mobilità sostenibile (34%). La città più virtuosa è Bologna (48%).

Anche considerando i margini di errore tipici di un’indagine statistica, la risposta di due cittadini su tre al quesito posto nella conferenza stampa da Mario Draghi è chiara. Gli italiani tra la pace e il condizionatore d’aria scelgono il secondo. 

Niente di nuovo. Continua a valere quanto scritto nel 1897 nelle Rime di Argia Sbolenfi dal poeta Olindo Guerrini: ‘Ah, siete voi? Salute o ben pensanti, In cui l’onor s’imbotta e si travasa; Ma dite un po’, perché gridate "avanti!" E poi restate a casa?’ Perché, lungi dai colpi e dai conflitti, Comodamente d’ingrassar soffrite, Baritonando ai poveri coscritti "Armiamoci e partite?" ….'

Fonti: yuotube.comwikipedia.org e unipol.it

lunedì 2 maggio 2022

Carmen Consoli - Concerto del Primo maggio (2022)

venerdì 1 aprile 2022

Ké - Strange World

sabato 19 marzo 2022

Sarà Austerity come nel 1973 o è solo speculazione?

La guerra tra Russia ed Ucraina potrebbe evolvere in senso negativo; quindi, dobbiamo prepararci ad una situazione più difficile e, non è da escludere, un periodo di Austerity come quello del 1973

di Giovanni Pulvino


          Roma 1973 Austerity e domeniche a Piedi - (video da YouTube)

Nel 1973 ci fu una grave crisi energetica determinata dalla guerra dello Yom Kippur. Il conflitto combattuto in Medioriente portò all’embargo delle esportazioni di petrolio nei paesi occidentali. 

Il governo guidato da Mariano Rumor varò un Decreto-legge per vietare l’utilizzo delle auto, delle moto, delle barche e degli aerei privati nei giorni festivi, comprese le domeniche. L'interdizione iniziò nel dicembre di quell'anno e durò fino a giugno 1974. Furono domeniche di festa, oggi diremmo ecologiche. Le strade asfaltate divennero un luogo aperto alle bici, alle passeggiate, alle corse e persino al calcetto. Anche il Tg1 dovette anticipare la trasmissione alle 20:00 e la Rai chiudere le trasmissione alle 22:45, mentre i cinema dovevano concludere le proiezioni entro le 22:00.

Oggi, con la guerra tra Russia ed Ucraina, potrebbe ripetersi la stessa situazione. L’Europa e soprattutto il nostro paese dipendono dal gas russo. Se il conflitto si complica nulla potrà essere escluso. Le sanzioni imposte dai paesi occidentali e le inevitabili ritorsioni finora non hanno creato grandi problemi se non quelli del rincaro del prezzo del gas e del petrolio. La situazione potrebbe evolvere in senso negativo, quindi dobbiamo prepararci ad una situazione più difficile e, non è da escludere, un periodo di Austerity come quello del 1973.

Intanto, i soliti furbetti ne approfittano. Produttori e distributori stanno speculando sul prezzo del gas, gasolio e della benzina. Rincari quasi raddoppiati rispetto a pochi mesi fa.

L’aumento ‘non è giustificato’, sostiene il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. In diverse interviste, il tecnico voluto da Mario Draghi, ha sostenuto che per il rincaro dell’energia non esisterebbe una motivazione ‘tecnica’. Anzi sarebbe ‘una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini’. Queste affermazioni sono paradossali. Il ministro anziché protestare e fare dichiarazioni dovrebbe intervenire, scovare chi ne approfitta e intervenire sulle inadeguatezze delle politiche di approvvigionamento energetico del nostro Paese. 

Non solo. La riduzione provvisoria delle accise che il governo si appresta a varare è solo un palliativo che graverà sulle casse dello Stato e quindi sulle tasche dei cittadini. 

Gli speculatori possono stare tranquilli, a loro non succederà nulla, siamo nel paese dei balocchi dove a pagare sono sempre i soliti noti.

Fonte it.wikipedia.org

sabato 1 agosto 2020

Andrea Camilleri ed il mal di Sicila

'Ora lo so, a me mancava u scrusciu du mari’, Andrea Camilleri

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Torremuzza, Sicilia, 31 luglio 2020 - Video di Erina Barbera

‘.. la prima volta che da bambino mi spostai dal mio paese con mio padre andai all'interno della Sicilia, a Caltanissetta, la sera arrivati nell'albergo in cui avevamo preso una stanza (ero molto piccolo e dormivo con lui) mio padre si accorse che non riuscivo a prendere sonno: «Perché non dormi?» - mi chiese. «C'è qualche cosa che mi manca...» risposi io. «Vabbè - continuò lui - ti manca la mamma ma già domani torniamo a casa e la troverai». In realtà, ora lo so, a me mancava il rumore del mare. Da casa mia io potevo sentirlo, soprattutto d'inverno, ed era con quel rumore che quasi mi cullava, molto simile alla mia solitudine di figlio unicoAndrea Camilleri


martedì 24 dicembre 2019

Hallelujah di Leonard Coen, interpretata da Jeff Buckley


Dedicata a tutti coloro che soffrono

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)


Video da yuotube.com

Il testo della canzone:

Ho sentito che c'era un accordo segreto (Now, I've heard there was a secret chord)
Quel David ha suonato e ha fatto piacere al Signore (That David played, and it pleased the Lord)
Ma non ti interessa davvero la musica, vero? (But you don't really care for music, do you?)
Va così, il quarto, il quinto (It goes like this, the fourth, the fifth)
La caduta minore, l'ascensore maggiore (The minor fall, the major lift)
Il re sconcertato che componeva l'alleluia (The baffled king composing hallelujah)
Hallelujah .... (Hallelujah ....)
La tua fede era forte ma avevi bisogno di prove (Your faith was strong but you needed proof)
L'hai vista fare il bagno sul tetto (You saw her bathing on the roof)
La sua bellezza e la luce della luna ti hanno rovesciato (Her beauty and the moonlight overthrew ya)
Ti ha legato a una sedia da cucina (She tied you to a kitchen chair)
Ti ha rotto il trono e ti ha tagliato i capelli (She broke your throne, and she cut your hair)
E dalle tue labbra ha disegnato l'alleluia (And from your lips she drew the hallelujah)
Hallelujah ... (Hallelujah ...)
Dici che ho preso il nome invano (You say I took the name in vain)
Non conosco nemmeno il nome (I don't even know the name)
Ma se l'ho fatto, beh davvero, che ti succede? (But if I did, well really, what's it to you?)
C'è una fiammata di luce in ogni parola (There's a blaze of light in every word)
Non importa quale hai sentito (It doesn't matter which you heard)
Il santo o il rotto alleluia (The holy or the broken hallelujah)
Hallelujah ... (Hallelujah ...)
Ho fatto del mio meglio, non era moltoI  (did my best, it wasn't much)
Non riuscivo a sentire, quindi ho provato a toccare (I couldn't feel, so I tried to touch)
Ho detto la verità, non sono venuto per ingannarti (I've told the truth, I didn't come to fool you)
E anche se tutto è andato storto (And even though it all went wrong)
Starò davanti al signore della canzone (I'll stand before the lord of song)
Con nient'altro che alleluia (With nothing on my tongue but hallelujah)
Hallelujah ... (Hallelujah ..)

Fonte youtube.com

Compositori: Leonard Cohen (1975)
Testo di Hallelujah © Sony/ATV Music Publishing LLC




sabato 7 settembre 2019

Tesori di Sicilia: Torremuzza


di Erina Barbera, Tramonto di settembre 


Chistu è u culuri du suli, u sapuri du mari
russo, giallo, arancioni, comu a terra di Sicilia
salatu come un limuni amaru, ruci come u zuccuru ri ficu
l'acqua va e veni, lenta, pirenni, inutili
comu tutti i siri, comu tutti i iorna
è u tramontu ri turrimuzzara, è u tramontu ri siciliani
 ed è subbitu sira, ed è subbitu dumani


martedì 30 aprile 2019

Bella ciao ed i giovani del 'Global climate strike for future'



di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)


Testo in inglese:
We need to wake up
We need to wise up
We need to open our eyes
And do it now now now
We need to build a better future
And we need to start right now
We’re on a planet
That has a problem
We’ve got to solve it, get involved
And do it now now now
We need to build a better future
And we need to start right now
Make it greener
Make it cleaner
Make it last, make it fast
and do it now now now
We need to build a better future
And we need to start right now
No point in waiting
Or hesitating
We must get wise, take no more lies
And do it now now now
We need to build a better future
And we need to start right now.
Testo in italiano:

Dobbiamo svegliarci
Diventare più saggi
Dobbiamo aprire gli occhi
E dobbiamo farlo adesso adesso adesso
Dobbiamo costruire un futuro migliore
E dobbiamo iniziare proprio ora

Siamo su un pianeta
Che ha un problema
Dobbiamo risolverlo, essere coinvolti
E fallo ora ora adesso
Abbiamo bisogno di costruire un futuro migliore
E dobbiamo iniziare proprio ora
Rendere il mondo più verde
Rendere il mondo più pulito
Dobbiamo farlo durare, dobbiamo farlo velocemente
Ora adesso adesso
Dobbiamo costruire un futuro migliore
E dobbiamo iniziare proprio adesso
Non ha senso aspettare
O esitare
Dobbiamo diventare più saggi, basta con le bugie
E dobbiamo farlo adesso adesso adesso
Dobbiamo costruire un futuro migliore
E dobbiamo iniziare proprio ora.

mercoledì 23 gennaio 2019

Oxfam: ‘L’insostenibile pesantezza della disuguaglianza’


I ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, a sostenerlo è Oxfam Italia

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Video da oxfamitalia.org

I leader politici e del mondo economico si stanno incontrando a Davos in Svizzera per il meeting annuale del Forum economico mondiale. In occasione di questo evento internazionale l’Oxfam pubblica il rapporto ‘Bene pubblico o ricchezza privata?’. Nel documento si denuncia il persistere del divario economico tra ricchi e poveri e di come esso ‘comprometta’ la lotta alla povertà, ‘danneggi’ le economie dei singoli paesi ed ‘alimenti’ la rabbia sociale in tutto il mondo.
‘Lo scorso anno – si legge nel rapporto – le fortune dei super-ricchi sono aumentate del 12%, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno, mentre 3,8 miliardi di persone, la metà più povera dell’umanità, hanno visto diminuire quel che avevano dell’11%’. Stessa situazione nel nostro Paese. 'A metà 2018 il 20% più ricco dei nostri connazionali possedeva circa il 72% dell’intera ricchezza nazionale. Ed il 5% più ricco degli italiani possedeva da solo la stessa quota di ricchezza del 90% più povero’.
Nel mondo ci sono alcuni paesi, come Regno Unito o Brasile, dove il 10% più ricco paga meno tasse del 10% più povero. Questo avviene perché i redditi finanziari vengono depositati nei paesi cosiddetti offshore e le multinazionali fanno largo uso dell’elusione fiscale. Vengono così a mancare miliardi di dollari che potrebbero essere investiti in politiche sociali. Una dinamica che ha portato all’incremento della ‘povertà estrema’.
‘3,4 miliardi di persone vivono con 5,50 dollari al giorno. Nel mondo circa 10 mila persone muoiono ogni 24 ore per mancanza di accesso ai servizi sanitari, mentre 262 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione’. Le donne guadagnano il 23% in meno rispetto agli uomini, che posseggono circa il 50% della ricchezza e controllano l’86% delle aziende.
Il rapporto suggerisce tre piani per ridurre le disuguaglianze. Innanzitutto, adottare misure di protezione sociale per tutti erogando servizi sanitari ed educativi universali e gratuiti. In secondo luogo, riconoscere il ‘lavoro di cura svolto dalle donne, mettendo a disposizione servizi che consentano di ridurre le ore di lavoro non retribuito a loro carico'. Infine, ‘porre fine a sistemi fiscali che avvantaggiano i più ricchi. Contrastare l’elusione e l’evasione fiscale’.



venerdì 7 settembre 2018

L’otto settembre 1943 ebbe inizio la lotta per la Liberazione dall’occupazione nazifascista


‘Volevo combattere il fascismo. Soprattutto dopo la morte di mio padre, non sapevo che farmene delle parole e basta. Ma quasi tutti i vecchi liberali erano emigrati all'estero, e quelli rimasti in Italia non volevano affrontare l'attività illegale. I comunisti erano i soli a combattere’, Giorgio Amendola

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)


‘Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità a continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze armate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza’. Con questo messaggio radiofonico diffuso l’otto settembre del 1943 il generale Badoglio comunica l’armistizio dell’Italia con le forze anglo-americane.
Quel giorno ebbe inizio il Secondo Risorgimento italiano. I movimenti politici democratici che si opponevano al nazifascismo diedero avvio alla lotta di Liberazione. Comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani e anarchici si organizzarono nel CLN, il Comitato di Liberazione Nazionale.
Fu guerra patriottica, ma anche insurrezione popolare spontanea, guerra civile tra fascisti e antifascisti, guerra di classe e soprattutto lotta per la liberazione del suolo italiano dall’occupazione nazifascista. In 100 mila, tra partigiani e civili, persero la vita. Dal loro sacrificio è nata la Repubblica italiana fondata sui principi di libertà, giustizia, uguaglianza e solidarietà.
Ma gli ideali della Resistenza, sanciti solennemente nella nostra Costituzione, non sono dati per sempre ed è nostro compito ribadirli e riaffermarli ogni giorno, senza se e senza ma, così come fecero quegli eroi 75 anni fa.

Fonti: youtube.com e REDNEWS


lunedì 30 aprile 2018

Portella della Ginestra, ‘giustizia quanno arrivi…’


‘Noi vogliamo che i nostri figli imparino a leggere e scriv… ‘, poi gli spari e le grida di terrore dei lavoratori e dei loro famigliari che stavano festeggiando il Primo maggio a Portella della Ginestra

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)


Video da youtube.it

Centinaia di lavoratori provenienti da Piana degli Albanese, da San Cipirello, da San Giuseppe Jato e dalle campagne vicine si ritrovarono quel mattino del 1947 a Portella della Ginestra per festeggiare il Primo maggio. Interrotta durante il fascismo, i sindacati decisero che era giunto il momento di riprendere la tradizione di recarsi in quel luogo per la festa dei lavoratori. Dieci giorni prima, infatti, si era votato in Sicilia e c’era stata la vittoria delle Sinistre e del Blocco del Popolo sulla Democrazia cristiana, sui monarchici e sui separatisti. Era un momento politico importante per l’isola, l’occupazione delle terre, la riforma agraria e le lotte sindacali stavano mettendo in crisi la mafia dei latifondi. In attesa degli oratori ufficialiun calzolaio di San Giuseppe Jato, Giacomo Schirò, segretario della locale sezione socialista, decise di intrattenere la folla. Ecco cosa riuscì a dire: ’Compagni, amici, lavoratori ogni primo maggio, fascismo o non fascismo, noi siamo sempre venuti qui, prima eravamo pochi ma oggi siamo una forza e lo abbiamo dimostrato nelle elezioni del parlamento siciliano con la strepitosa vittoria del Blocco del popolo. Questa è stata una prima grande vittoria, ma è solo l’inizio, non basta che ci diano la terra devono darci sementi, attrezzi, aratri, devono costruirci le strade, le case, devono portarci l’acqua, la luce nelle campagne. Insomma dobbiamo portare la civiltà nelle campagne. Noi vogliamo che i nostri figli imparino a leggere e scrivere per togliere questa vergogna dell’analfabetismo, perché a causa della nostra ignoranza siamo soggetti … dei gabelloti. Noi vogliamo che i nostri figli imparino a leggere e scriv…’. Poi gli spari e le grida di terrore dei contadini e dei loro familiari. Salvatore Giuliano e la sua banda, appostati sul monte Pelavet, avevano iniziato a sparare sui manifestanti, inizialmente furono scambiati per i tradizionali mortaretti della festa, poi il terrore s’impadronì della folla.
Foto da esperonews.it
Quel Primo maggio sul prato di Portella furono assassinati Margherita Clesceri (37 anni), Giorgio Cusenza (42 anni), Giovanni Megna (18 anni), Francesco Vicari (22 anni), Vito Allotta (19 anni), Serafino Lascari (15 anni), Filippo Di Salvo (48 anni), Giuseppe Di Maggio (13 anni), Castrense Intravaia (18 anni), Giovanni Grifò (12 anni), Vincenza La Fata (8 anni). Altri 27 rimasero feriti. Serafino Pecca, sopravvissuto alla strage ricorda‘Quella mattina siamo saliti qua, nel 1947, cominciò a parlare il segretario della Camera del lavoro, ha detto poche parole e iniziarono i primi spari’. Ed ancora: ‘Cercavamo un diritto che ci apparteneva, possibile che qui quattro o cinque persone che avevano mille ettari, chi duemila, chi di più con la gente che moriva di fame. Il giorno dopo, chiamato a riferire davanti all’Assemblea costituente sui fatti avvenuti a Portella della Ginestra, il ministro dell’Interno Mario Scelba disse che dietro alla strage ‘non c’era nessuna finalità politica o terroristica’. Ci vollero mesi per individuare in Salvatore Giuliano e nella sua banda gli esecutori materiali. I nomi dei mandanti sono invece ancora un segreto di Stato. Di certo quel giorno, oltre a sopprimere con la violenza un altro tentavo di emancipazione del popolo siciliano, ebbe inizio lastrategia della tensione che, nei decenni successivi, impedirà alla Sinistra italiana di accedere al governo del paese.

Fonti: wikipedia.it, osservatoriorepressione.it e yuotube.it



venerdì 27 aprile 2018

Tesori di Sicilia: Geraci Siculo


Geraci Siculo, promo XXIX Edizione Giostra dei Ventimiglia 2017
Video da Pro Loco Geraci Siculo
https://www.youtube.com/channel/UCpXoyARNPF77jUlRyahucog


abato 27 gennaio 2018

AUSCHWITZ - Francesco Guccini





'Voi che vivete sicuri nelle vostre casseforti, voi che trovate tornando a una sera il cibo caldo e visi amici: premuroso se questo è un uomo . Che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo riquadro, che muore per un sì o per un no. Considerato che è una donna, senza capelli e senza nome, senza occhi e freddo il grembo, come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comandi queste parole. Scolpitele nel tuo cuore, stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi, ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi ' Primo Levi


martedì 16 gennaio 2018

I mirtilli - solo la mia immaginazione


venerdì 29 dicembre 2017

Tesori di Sicilia: Torremuzza, neve sul mare




Era il 31 dicembre del 2014 quando in riva al mare iniziò un nevicare, fu un evento straordinario ed irripetibile. (video di Giovanni Pulvino)


venerdì 29 settembre 2017

Equipe 84 - 29 settembre - 1967


mercoledì 30 agosto 2017

Discorso dell 'ex presidente Uruguay José Pepe Mujica - Human 2015 italiano



lunedì 21 agosto 2017

Tesori di Sicilia: i segreti della cattedrale di Cefalù


mercoledì 9 agosto 2017

Tesori di Sicilia: Torremuzza, tramonto, 6 agosto 2017


lunedì 31 luglio 2017

Tesori di Sicilia: Torremuzza


sabato 1 luglio 2017

Tesori di Sicilia: Cefalù


domenica 4 giugno 2017

Fausto Mesolella - Benedetta la Sicilia - Primo Maggio 2016


martedì 9 maggio 2017

Modena City Ramblers - I Cento Passi

martedì 25 aprile 2017

Bella Ciao - Modena City Ramblers

lunedì 24 aprile 2017

MCR - Oltre il ponte

martedì 11 aprile 2017

Il Laureato compie cinquant'anni. Il laureato nel 1967 Silence of Sound e April Come She Will SCENE Low

venerdì 27 gennaio 2017

Francesco Guccini ei Nomadi: "Auschwitz"



venerdì 16 dicembre 2016

PFM Impressioni di settembre



venerdì 11 novembre 2016

Leonard Cohen - Suzanne (videoclip)

domenica 16 ottobre 2016

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sabato 18 luglio 2015


Tesori di Sicilia: l'itinerario arabo normanno entra nella Lista del Patrimonio Mondiale

Dieci meraviglie architettoniche della Sicilia sono entrate nella Lista del Patrimonio Mondiale. Per Palermo ed i siciliani questo riconoscimento offre un'importante occasione di sviluppo economico 

di  Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Il percorso arabo normanno di Palermo, Cefalù e Monreale è diventato patrimonio dell'Umanità.  La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Unesco riunito a Bonn.
L'itinerario comprende  il Palazzo Reale, la Cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la chiesa della Martorana, la chiesa di San Cataldo, il palazzo della Zisa, il ponte dell'Ammiraglio, la cattedrale di Palermo, il duomo di Cefalù e quello di Monreale.
Tonino Russo , ex deputato del Partito democratico, che nel 2009 deposita la candidatura alla commissione cultura della Camera, ha dichiarato: "Sono felice ed orgoglioso di essere stato al servizio di un grande lavoro corale che dovrebbe essere da modello per questa nostra martoriata terra. Un ringraziamento a chi ha creduto nel progetto e si è speso con grande passione ".
Grande soddisfazione ha espresso anche il presidente della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini : "Una gratificazione che arriva dopo anni di lavoro condiviso con studiosi e rappresentanti delle istituzioni. Adesso per Palermo inizia la sfida: misurarsi con le opportunità che questo riconoscimento ci offre ". 

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