‘Non vi stiamo chiedendo il futuro. Stiamo venendo a riprendercelo’, gridano e scrivono nei loro cartelloni i giovani di Fridays for future che ieri hanno manifestato nelle piazze italiane
Foto da fridaysforfutureitalia.it |
Questa
è la prima iniziativa globale del 2022. I giovani tornano in piazza e agli
obiettivi ‘vecchi’ se ne sono aggiunti di nuovi.
Meno
fondi per le guerre e più risorse per la transizione ecologica. Ed ancora fermare
la guerra in Ucraina e tutti gli altri conflitti che ci sono nel mondo.
‘Torniamo in piazza per la giustizia climatica e ambientale, contro ogni guerra e contro la crisi climatica scendiamo nelle piazze di tutto il mondo poiché crediamo che il capitalismo sia il filo rosso che tiene insieme pandemie, guerre e crisi climatica. Questo modello di sviluppo capitalistico non fa altro che dividerci, mentre continua ad avvelenare e devastare i nostri territori’, sostengono i promotori dell’iniziativa. Un ulteriore aumento delle temperature ci costringerà a lottare per le scarse risorse rimaste come già avviene nel Sahel, dove i cambiamenti climatici stanno provocando numerose guerre per l'acqua. Intanto, ‘l’Unione europea ha pagato 15 miliardi di euro alla Russia dall’inizio della guerra per acquistare combustibili fossili’.
I Governi devono trovare soluzioni ‘che mettano al centro le persone e non più le tasche e i portafogli di pochi’, sostiene Adele Furnari di Fridays for future Italia.
La transizione ecologica è necessaria adesso.
‘Ci ribelliamo a un sistema che allarga la forbice tra i ricchi ed i poveri’, un sistema economico che ‘causa guerre e conflitti. Un altro mondo è ancora possibile ma sta a noi costruirlo, partendo dalla pace e dalla giustizia, climatica e sociale’.
Fonte
fridaysforfutureitalia.it
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