Vladimir Putin per alcuni leader politici nazionali, era, fino a poche settimane fa, un grande capo di Stato ora è diventato ‘Belzebù’
Le guerre della Nato - (foto da @elevisconti) |
Oggi non
c’è telegiornale che non abbia i suoi ‘Inviati sul campo’, anche se non sono sulla linea del fronte. I loro reportage spesso sono
basati sui sentito dire e sono riportati con l’uso del condizionale.
Poi
ci sono le dirette televisive, tutte volte a
dimostrare l’eroismo ucraino e dall’altro lato il ‘diavolo’ Vladimir Putin.
Quello che, per alcuni leader politici nazionali, era, fino a poche settimane
fa, un grande capo di Stato ora è diventato ‘Belzebù’.
Quei
pochi che tentano di fare ragionamenti basati sui fatti e sulla storia vengono
additati come filorussi, come se in guerra la verità stesse tutta da
una parte.
Nel secondo dopoguerra l’Europa era divisa dalla cosiddetta ‘cortina di ferro’. Nato ed Armata rossa, due grandi organizzazioni militari, si sono fronteggiate per 54 anni. Polonia, Romania, Lituania, Estonia, Ucraina e mezza Germania erano dall’altra aperte del confine. Oggi, con l’esplicita volontà imperialista degli Stati Uniti d’America, l’espansione militare della Nato ha raggiunto i confini della Russia.
Negli anni Sessanta del secolo scorso J. F. Kennedy era pronto a far
scoppiare la Terza guerra mondiale per impedire a Cuba di ottenere la protezione
militare dell’Urss. Il buon senso dei russi prevalse e si ritirarono. Le
richieste di Putin di oggi sono analoghe, ma l’Occidente fa finta di nulla ed è
pronto a garantire quella difesa militare che gli americani ed i loro alleati non permisero ai cubani.
Ed
ancora. I colpi di Stato nei paesi
sudamericani e quelli della Grecia e del Portogallo furono perpetrati con l’aperto
sostegno militare ed economico degli Usa. Dittature che hanno privato quei
popoli della libertà e che hanno causato centinaia di migliaia di morti.
Per
non parlare dei diritti calpestati dei palestinesi, dei siriani, dei libici,
ect….
Putin
sarà ‘pazzo’ come sostengono giornalisti e opinionisti e Zelensky un ‘eroe’, ma
quando scoppia una guerra le ragioni non sono mai tutte da una parte ed a
pagare non sono i ricchi ed i potenti che l’hanno provocata, ma i civili che
non hanno mai imbracciato un fucile.
Ed i
giornalisti dovrebbero limitarsi alla cronaca. Molti, soprattutto
opinionisti, fanno demagogia. Usano due pesi e due
misure, perché?
La soluzione
al conflitto potrebbe essere semplice se ci fosse la buona volta di tutti e se si
mettessero al centro della discussione le reciproche ragioni. Creare una zona
de-militarizzata al confine con la Russia è una cosa complicata? Zelensky perché
non la propone? Garantire la sicurezza del popolo russo è un’ipotesi folle?
Meno armi e meno eserciti non hanno fatto mai male a nessuno, tranne alle industrie della guerra e della morte, s'intende.
Nessun commento:
Posta un commento