Non sono i primi e non saranno gli ultimi. Sacrificare la propria esistenza per causare stragi e lutti fa parte del cammino dell’uomo. È inevitabile, ma che senso ha?
'Segui i tuoi sogni' - Opera di Bansky (foto da it.blastingnews.com) |
Sono
decenni che i terroristi dell’Isis compiono attentati kamikaze con il solo
scopo di uccidere persone innocenti. È una corsa a togliere la vita, ma qual è
il loro scopo?
La
fede religiosa è solo un pretesto, nessun Dio può volere la morte di un essere umano.
E nessun
ideale politico può propugnare la morte del suo popolo. È una contraddizione in
termini.
E non ci possono essere spiegazioni sociologiche o economiche. L’odio e la violenza sui civili inermi aumentano le ingiustizie anziché impedirle. Le disuguaglianze si riducono con la crescita culturale e civile di un popolo.
Allora,
perché? Non abbiamo una seconda alternativa, si nasce e si muore una volta
sola. Cosa spinge questi uomini e queste donne a togliersi la vita per negarla ad altri? Quanto odio c’è nei loro cuori per dare la morte ad un
bambino che pochi secondi prima di premere l’innesco esplosivo hai guardato
negli occhi e magari gli hai fatto un sorriso?
Cos’hanno
concluso? Nulla, se non aver causato dolore e sofferenza in chi resta, ma anch’esse
sono memorie a termine, destinate ad avere una fine.
Non
c’è e non ci può essere una motivazione. Togliere la vita non ha senso, mai.
Non siamo indispensabili, il mondo andrà avanti anche senza di noi e malgrado
noi. Allora perché uccidere?
Questi
atti mostrano la precarietà della vita e l’irrazionalità dei nostri gesti, il cammino
dell’uomo è incerto e breve, oltre non c’è nulla.
E non è una questione di potere. Piuttosto è paura. Incutere terrore per non mettersi in discussione. Per non vedere i propri limiti e le proprie frustrazioni.
Come sono tristi questi uomini e queste donne che si autodistruggono. Sono esistenze a perdere, nient’altro. Uccidono
perché sono incapaci di vivere. Odiano le donne perché non sanno amarle. Tolgono
la vita ai loro figli perché non hanno un futuro su cui credere.
Eppure,
fanno parte della storia dell’uomo. Non sono i primi e non saranno gli ultimi. Sacrificare la propria esistenza per causare stragi e
lutti fa parte del nostro cammino. È inevitabile.
Sono solo odio e morte, ma sono destinati a passare, come tutto come tutti, allora perché?
Nessun commento:
Posta un commento