‘Sono qui, seduta, e qui resto. So che i talebani presto verranno a prendermi, e mi uccideranno, e così faranno con quelle come me. Ma non vado via’, Zarifa Ghafari, 15 agosto 2021
Foto di @Zarifa_Ghafari (dal profilo Twitter) |
E' diventata un modello per le altre donne afgane. Per questo motivo nel 2020 è stata scelta dal Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, come International Woman of Courage.
Il 5 novembre dello scorso anno, dopo l’assassinio di suo padre, ha detto: ‘Sono i talebani. Non mi vogliono a Maidanshar. Ecco perché hanno ucciso mio padre’.
‘Sono seduta qui ad aspettare che
arrivino. Non c'è nessuno che aiuti me o la mia famiglia. Sto sola seduta con
loro e mio marito. E verranno per le persone come me e mi uccideranno’.
Queste potrebbero essere le ultime parole di Zarifa Ghafari.
La ‘fuga’ in fretta e furia della
coalizione militare anti-talebana sta mettendo in pericolo la vita di decine di migliaia di uomini e donne che si sono fidati dei governi
occidentali, compreso quello italiano.
Ad occupare e successivamente abbandonare l’Afghanistan non sono stati solo i marines a stelle e strisce, prima di loro negli anni ottanta lo hanno fatto i soldati dell’armata Rossa. Le due superpotenze militari non sono riuscite ad imporre i loro modelli istituzionali ed economici.
Ora, mentre il nostro ministro degli
Esteri si gode il mare di Ferragosto, Zarifa è rimasta nella sua terra a difendere pacificamente i diritti e la dignità del suo popolo.
E con Lei tanti attivisti e militanti a cui non resta che resistere
e sperare di non diventare le nuove vittime dell’integralismo religioso.
Fonti: it.wikipedia.org e facebook.com
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