‘Gli africani vengono
in Italia a fare lavori che gli italiani non vogliono più fare e a difendere
diritti che gli italiani non vogliono più difendere’, Roberto Saviano
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
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Siria, migranti in fuga - Foto da today.it |
Le
limitazioni alla libera circolazione degli individui sono un’invenzione degli
Stati moderni, ma non è stato sempre così. Il mondo si è popolato proprio perché non c’erano
barriere. L’uomo è per sua natura un
nomade. Si sposta cioè là dove ritiene di poter vivere in modo dignitoso ed
a volte è una questione di sopravvivenza. Noi italiani, soprattutto noi meridionali, ne siamo un esempio. Il limite agli spostamenti nasce quando si
rende necessaria la tutela di un interesse economico particolare. Se non
esistessero i poveri, le guerre, le calamità naturali ed il benessere fosse
diffuso in tutto il pianeta non ci sarebbero gli immigrati economici ed i
profughi. Invece esistono e le risposte al fenomeno possono essere diverse: o
li accettiamo o li lasciamo affogare nel Mediterraneo o morire nelle carceri
libiche o di fame nei loro paesi d’origine. Tutti hanno il diritto a vivere una vita dignitosa, anche chi ha la sfortuna di nascere in un ambiente povero e violento.
I fenomeni del razzismo e dell'intolleranza che stanno crescendo nella società italiana e non solo sono il risultato di un limite culturale che ha radici antiche e che si fa fatica ad estirpare. Quando vediamo una faccia
nuova in noi scatta un istinto di conservazione, se poi entriamo in contatto
con un individuo che ha un colore della pelle diverso dal nostro rischiamo di
andare nel panico. Facciamo fatica ad accettare la diversità ed a volte la
temiamo. Tendiamo a chiuderci nel nostro guscio. Non ci rendiamo conto che le
differenze arricchiscono le menti, i cuori ed anche le tasche, ma è necessaria
la conoscenza. Non è un caso che le comunità più prospere ed evolute siano proprio quelle multietniche.
Il benessere e la
civiltà di un popolo crescono e si affermano insieme, sono due fenomeni in
simbiosi, l’uno non può esistere senza l’altro, ma per tanti
italiani non è così.
Fonte
wikipedia.org
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