I dati statistici
usciti negli ultimi giorni confermano la crescita delle disuguaglianze e delle
ingiustizie e di come, contemporaneamente, gli amministratori pubblici continuino
a spendere risorse finanziarie per creare enti inefficienti e spesso inutili
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Maurizio Crozza - (foto da youtube.com) |
Nel
mese di maggio il debito pubblico è arrivato alla cifra mostruosa di 2.278,9
miliardi di euro,
in aumento di 8,2 miliardi rispetto al mese precedente. Nonostante ciò il
segretario del Pd Matteo Renzi è tornato a chiedere all’Europa più flessibilità
sui conti, vale a dire la possibilità di fare deficit di bilancio aggiuntivo nei prossimi cinque anni. Insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il punto dirimente
è che spesso i nostri governanti impiegano risorse non disponibili. Un uomo
di buon senso potrebbe pensare che esse siano utilizzate per fare investimenti
o per ridurre le disuguaglianze, ma purtroppo non è così. Nella maggior parte
dei casi esse finiscono per 'foraggiare' le clientele politiche o più semplicemente
per garantire un ‘posto fisso’ agli esponenti della casta politico -
istituzionale.
Maurizio Crozza - (foto da memegen.com) |
Un’indagine
condotta dall’Ires,
centro studi della Cgil, ha rilevato un incremento, tra il 2000 ed il 2014, di
5.000 aziende partecipate dal settore pubblico, in tutto sono 8.893, una ogni
6.821 abitanti. Molte, secondo l’indagine, non svolgono alcuna attività (1.663)
ed in tante gli amministratori sono più numerosi dei dipendenti (1.214). La Regione
più piccola d’Italia, la Valle d’Aosta, ne ha una ogni 1.929 valdostani. Il
numero dei dipendenti assunti spesso per chiamata diretta (cioè senza concorso
pubblico) è di 783.974 unità. In tempi di spending review ci si aspetterebbe
una razionalizzazione, invece aumentano gli enti inefficienti o inutili. L’ex
commissario alla revisione della spesa, Carlo Cottarelli, all’inizio del 2014,
aveva stimato un risparmio di 2 miliardi di euro l’anno ed una riduzione delle aziende
partecipate a mille. Ma così non è stato. Il dubbio più che legittimo è che lo
scopo di molti di questi enti sia solo quello di garantire un posto ai
‘trombati’ della politica ed uno stipendio sicuro agli amici degli amici.
Maurizio Crozza imita Roberto Formigoni (foto da youtube.com) |
La notizia più preoccupante è quella sulla povertà assoluta. Il dato per il 2016 comunicato dall’Istat è simile a quello dell’anno precedente. 1
milione e 619mila famiglie, cioè 4 milioni e 742mila individui fanno fatica a
procurarsi i mezzi essenziali per vivere. La maggior parte di queste famiglie
vivono nel Sud Italia, ma questa non è una novità. Quello
che indigna è che
lo Stato continui a fare debiti e sperperare risorse pubbliche per mantenere e sovvenzionare clientele e caste politiche ed istituzionali, anziché adoperarsi per dare un’opportunità
a chi vive in una condizione di povertà assoluta o di esclusione sociale.
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