L’aggressione
subita il 19 luglio scorso dal capotreno Davide Feltri è falsa, ma nonostante questa
incredibile vicenda viaggiare in treno non è affatto sicuro
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Davide Feltri (foto dal suo profilo facebook) |
‘Si
è inventato tutto,
la vicenda va letta come segnale di esasperazione per la situazione che stanno
vivendo’, ha spiegato il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro. Il
capotreno, Davide Feltri, quarantacinque anni, autore della simulazione si è
giustificato dicendo che pochi giorni prima aveva avuto un litigio con un ghanese
di venticinque anni e per questo temeva di subire un’aggressione. ‘Mi
sono vendicato di una lite avuta il giorno prima con quella persona, mi aveva
minacciato di morte se lo avessi ancora disturbato per chiedergli il biglietto’,
è stata la spiegazione data agli investigatori. Anche di questo
alterco, però, non ci sono certezze. Di sicuro il giorno della presunta aggressione
con il capotreno non c’era nessuno.
Il
fatto sarebbe avvenuto il 19 luglio scorso sul treno Piacenza - Milano Greco Pirelli. Per
simulare l’aggressione il capotreno si era accoltellato una mano e,
successivamente, aveva identificato il presunto autore. La notizia, dopo i
fatti del controllore aggredito con il machete da una banda di latinos, aveva
creato enorme allarme tra i dipendenti di Trenord che avevano proclamato uno sciopero
per chiedere più protezione. L’adesione era stata altissima. Ora, Davide Feltri,
sarà accusato di interruzione di pubblico servizio, calunnia e simulazione di
reato.
Nonostante
questa incredibile vicenda, resta il fatto che viaggiare in treno non è affatto
sicuro. I controlli
della polizia ferroviaria sono praticamente inesistenti, soprattutto nelle
tratte periferiche e nelle stazioni dei piccoli paesi che spesso sono deserte. Ma
dei pendolari e dei controllori dei treni che devono viaggiare o lavorare in
queste condizioni non interessa a nessuno.
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