domenica 12 ottobre 2025

‘Quando il mondo dorme’, di Francesca Albanese

Ci sono troppi assenti nel piano di pace di Trump e Netanyahu...dov'è il popolo Palestinese? Dov'è la Cisgiordania? Dov'è la giustizia?’, Francesca Albanese alla marcia per la Pace Perugia-Assisi

di Giovanni Pulvino

La copertina del nuovo libro di Francesca Albanese
'Quando il mondo dorme'

‘Quando il mondo dorme’ è il titolo dell’ultimo libro pubblicato da Francesca Albanese. Ecco alcuni brani con cui l’autrice racconta la tragedia del popolo palestinese.

Quanta arroganza nella postura di noi occidentali rispetto a culture e parole di cui non comprendiamo significato, radici ed essenza. Che ha contribuito a rendere invisibile l’umanità dei palestinesi, allontanando ancora di più la loro salvezza’.

Le colonie israeliane in Cisgiordania sono state progettate strategicamente, affinché la colonizzazione creasse una frammentazione territoriale capace di ostacolare la continuità del territorio, alla gestione delle infrastrutture e della mobilità’.

Se per uccidere un corpo, infatti, bastano i proiettili, per uccidere un popolo serve molto di più: occorre attivare ogni mezzo a disposizione, affinché quel corpo collettivo venga svuotato, annientato, anche se continua a muoversi.’

L’uomo è un filo nel vasto tessuto dell’esistenza, non il fulcro. Un modo di stare al mondo che ci restituisce proporzioni dimenticate, ci riporta a una saggezza antica con il suo simbolismo magico: una rivelazione che in questo momento storico ha il potere di sussurrarci verità da tempo sopite’.

E’ proprio questo che dobbiamo fare: cogliere ogni occasione per imparare a vedere meglio, a comprendere, a preservare e onorare la memoria di ciò che è scomparso, lottando al fianco di chi resiste, per aiutarci a lenire insieme le ferite dei popoli offesi’.

Nessuno è libero finché non sono liberi tutti. Tutti. Tutti quelli che sono stati resi invisibili su questa Terra; tutti i popoli la cui memoria, tradizione, cultura sono state ridotte a folclore; tutti quelli che ancora hanno la realizzazione della libertà dall’oppressione e dal bisogno solo come orizzonte e non come presente’.

C’è qualcosa di profondamente distorto in chi non riesce a riconoscere l’umanità dell’altro .. decolonizzare la mente significa abbattere confini e barrire, fare del nostro meglio per liberarci, da entrambe le parti, delle sovrastrutture che ci impediscono di restare in contatto con ciò che di più umano e vero abbiamo in comune, su questa Terra che condividiamo e che, in fondo, è l’unica cosa che davvero conta. … i genocidi operano non solo uccidendo materialmente le persone, ma anche cancellando l’identità di un popolo’.

Le vittime finiscono per non avere più volti, storie, nomi; diventano numeri nei bollettini di guerra a cui, giorno dopo giorno, le persone sembrano assuefarsi’.

E’ quando il mondo dorme che si generano i mostri … Prima di tutto, la nostra indifferenza’.

Ricordarmi che prima di tutto il cambiamento lo devi essere, se vuoi farlo, e che non puoi cambiare nulla se in qualche modo non cambi te stesso; che non puoi lavorare alla anche nel mondo se prima di tutto non hai la ace interiore, se non sei un autentico costruttore di pace…. Portare la pace nella nostra vita di tutti i giorni, far diventare quella speranza il nostro vizio è la più grande delle sfide’.

‘Spero che il mondo riesca ad abbracciare israeliani e palestinesi con spirito di compassione e buon senso. Possano entrambi ritrovarsi in questo momento di dolore acuto e comprensione del trauma dell’altro’.

Fonte ‘Quando il mondo dorme’, di Francesca Albanese

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