lunedì 29 settembre 2025

La Flotilla non si ferma, ma non forzerà il blocco navale

I recenti inviti alla Global Sumud Flotilla a fermare la navigazione verso Gaza da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro della Difesa, Guido Crosetto, dimostrano la gravità del momento e dei percoli che gli attivisti ed i parlamentari della Global Sumud Flotilla stanno correndo

di Giovanni Pulvino

Non possiamo accettare la proposta del Presidente Mattarella di deviare la nostra rotta e affidare al Patriarcato Latino di Gerusalemme il compito di consegnare gli aiuti a Gaza. La questione degli aiuti è fondamentale, e siamo pronti a valutare mediazioni, ma non a costo di cambiare rotta. Cambiare rotta significherebbe ammettere che Israele può continuare ad agire nell’illegalità, indisturbato, senza che nessuno possa (o voglia) far nulla’. Così Maria Elena Delia portavoce della Global Sumud Flotillia ha risposto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che aveva lanciato un appello agli attivisti affinché accogliessero l'offerta del Patriarcato Latino di Gerusalemme di consegnare in sicurezza gli aiuti raccolti per la popolazione di Gaza.

‘Non ho paura di Israele. Ho paura di un mondo che sembra aver perso il senso dell’umanità. Quello che stiamo facendo qui è cercare di dimostrare che è rimasta ancora un po' di umanità, che ci sono ancora persone disposte a farsi avanti quando tutti gli altri mezzi falliscono. Ma questa è la nostra ultima risorsa. Questa missione non dovrebbe esistere. La Commissione delle Nazioni Unite ha ora confermato ciò che i palestinesi e le organizzazioni per i diritti umani dicono da molto, molto tempo, che a Gaza è in atto un genocidio. E secondo il diritto internazionale, gli Stati hanno il dovere legale di agire, non solo di parlare, ma di agire per fermarlo, fermando i trasferimenti di armi, ponendo fine alla complicità ed esercitando una pressione reale. E chiediamo a tutti i governi del mondo di assumersi questa responsabilità legale. Non deve ricadere su di noi, come civili il compito di intervenire, e di fornire aiuti umanitari’, Greta Thunberg dalla Flotilla diretta a Gaza.

L'hanno detto alla radio perché tutti sentissero: Impediremo alle navi di raggiungere Gaza. Come se dirlo ad alta voce lo rendesse legge. Come se il mare gli appartenesse. QUESTA TERRA ÈNOSTRA. QUESTO MARE È NOSTRO’, così dalla riva di Gaza Juwayriya, giovane palestinese,  incoraggia le imbarcazioni della Flotilla a continuare la navigazione.

Il viaggio prosegue, ma i membri del Partito democratico a bordo delle imbarcazioni hanno dichiarato a fanpage.it che 'l'obiettivo è rompere l'assedio per ripristinare un canale umanitario, ma non forzeremo il blocco mettendo a rischio vite umane'.

Fonte fanpage.it

Nessun commento:

Posta un commento