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mercoledì 23 luglio 2025

L’occupazione a Gaza sta sprofondando nell’orrore

L’esercito israeliano spara sugli ospedali, sulle tende degli sfollati, sulla gente in fila per ricevere qualche aiuto, li attirano ai camion di beni alimentari e poi gli sparano, ma com’è possibile tutto questo?

di Giovanni Pulvino

Gaza, 23 luglio 2025 - (foto da @spighissimo)
Ormai a Gaza sono stati superati tutti i limiti della dignità umana, non è solo genocidio, l’occupazione sta sprofondando nell’orrore. Non c’è un altro termine per definire quello che sta accadendo tra le macerie della Striscia. L’esercito israeliano spara sugli ospedali, sulle tende degli sfollati, sulla gente in fila per ricevere qualche aiuto, li attirano ai camion di beni alimentari e poi gli sparano, ma com’è possibile tutto questo?

I bambini muoiono di fame e di sete.

Eppure c’è ancora qualcuno che difende l’operato di Benjamin Netanyahu. Ci sarebbe da rivoltarsi invece si fa finta di nulla, com’è possibile?

Nei paesi cosiddetti democratici chi protesta contro questo dramma viene spesso identificato e arrestato in malo modo, oltreché essere additato di antisemitismo.

Qualche politico comincia a balbettare qualche protesta, ma perché non intervengono, loro possono farlo. Limitarsi a qualche rammarico verbale è indegno di un paese civile. È una presa in giro. Agite.

La strada indicata dal premier spagnolo Pedro Sánchez è quella giusta. No al riarmo. No al genocidio in Palestina. No all’orrore. No alla povertà. No alle diseguaglianze.

Non è complicato. Nel nostro mondo ci sono risorse e competenze per poterlo fare, ma perché non si agisce?

Ci sono persone che non sanno come spendere le loro ricchezze e ci sono milioni di individui che vivono nella povertà assoluta, ed anche chi lavora è povero. Come abbiamo fatto a creare un mondo così ingiusto e diseguale?

Eppure c’è chi difende questi valori e questi principi.

Ieri, alla Camera dei deputati, il vicepremier Matteo Salvini ha ricevuto il premio ‘Italia-Israele’ per sottolineare l’impegno e il sostegno del ministro nelle relazioni tra i due paesi. Che vergogna.

L’uomo è una delusione continua.

sabato 3 maggio 2025

Gaza, li vogliono affamare tutti

Da due mesi Israele blocca completamente l’entrata di cibo e medicine a Gaza. Le scorte sono quasi esaurite e le cucine delle organizzazioni internazionali potrebbero chiudere entro due settimane

di Giovanni Pulvino


Immagine aerea/drone del governatorato di Gaza
settentrionale. Credit: Alef Multimedia Company/Oxfam
La Striscia di Gaza è popolata da oltre 2 milioni di persone, la maggior parte sono rifugiati e discendenti dai palestinesi sfollati nel 1948. Il 50% sono bambini. Dal 2007 subisce il blocco terrestre e marittimo imposto da Israele. La situazione è peggiorata dopo il 7 ottobre 2023. Da quel giorno Gaza ha subito bombardamenti continui da parte dell’esercito israeliano. Gli attacchi hanno causato la distruzione di intere città ed oltre 50.000 morti. Interi quartieri sono stati rasi al suolo. ‘La popolazione è costretta a cucinare bruciando i rifiuti’. Secondo Oxfam ‘700.000 persone vivono senza accesso diretto all’acqua, con infrastrutture idriche e sanitarie distrutte e un altissimo rischio di epidemie’.

La ‘devastazione è sistematica’. La chiusura dei valichi sta bloccando l’ingresso di ‘forniture mediche, cibo e carburante’. Negli ospedali mancano ventilatori, incubatrici e farmaci salvavita.

Secondo la Croce Rossa le ‘operazioni umanitarie sono sull’orlo del collasso’.

Non solo, Israele ha attaccato in acque internazionali (vicino Malta) la nave umanitaria Freedom Flotilla. È un atto senza precedenti. Netanyahu non si ferma davanti a nulla, sta usando la fame come arma contro Gaza, dove da 60 giorni non entra cibo. Questa non è una guerra, di fronte all’esercito israeliano non c’è un altro esercito, ma un popolo perseguitato da oltre settant’anni. È la prosecuzione della Nakba (che in arabo vuol dire ‘catastrofe’), che ha costretto nel 1948 all’esodo forzato circa 700.000 palestinesi. Un’intera comunità fu costretta a fuggire dalle proprie case e la maggior parte non ha potuto farvi ritorno. 

Quello di oggi cos’è? È un genocidio, è pulizia etnica, è l’ennesima occupazione di territori palestinesi? L’attacco terroristico di Hamas del 7ottobre 2023 può giustificare tutto questo?

I nostri governanti, italiani ed europei, continueranno a tacere o condanneranno questo crimine?

Free Palestine, Palestina libera’ hanno gridato più che cantato I Patagarri dal palco del Concertone del Primo Maggio, ma per la comunità ebraica italiana è stato un atto ‘ignobile’. 

Dove vogliono arrivare? I palestinesi come gli israeliani hanno diritto ad una vita dignitosa, ma quello che sta avvenendo non è degno dell’uomo, soprattutto se è compiuto da chi ha subito la tragedia della Shoah.

Fonte oxfamitalia.org