Negli ultimi due anni 269.789 italiani sono emigrati, 760mila cittadini stranieri sono arrivati in Italia e nel Mezzogiorno c’è stato un calo di residenti di -116mila unità, a certificarlo sono i dati l'Istat che smentiscono l'enfasi sui risultati economici con cui si è espressa pochi giorni fa Giorgia Meloni
Un barchino di migranti sulle acque del mediterraneo
Nel 2024 gli arrivi sono stati 382.071, nel 2023 378.372. Nello stesso periodo sono
emigrati 114.057 italiani e 155.732 l’anno successivo.
Dal
Mezzogiorno al Centro-Nord si sono trasferiti 241mila residenti, contro i
125mila che hanno seguito la rotta inversa, questo significa che nel biennio
preso in considerazione il Sud ha perso 116mila residenti.
I
trasferimenti tra Comuni sono stati 2 milioni 847mila.
La
mobilità interna media è stata del 21,7 per mille per i cittadini italiani,
oltre il doppio per gli stranieri, cioè il 49,0 per mille.
L’aumento
dei flussi sarebbe dovuto alle crisi e ai conflitti internazionali. Il principale Paese da cui provengono gli immigrati è l’Ucraina, seguono l’Albania,
Bangladesh, Marocco, Romania, Egitto, Pakistan, Argentina e Tunisia. Questo ha
determinato un aumento dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
Il
Mezzogiorno continua ad avere una dinamica migratoria negativa, mentre il
Centro-Nord è l’area del Paese più attrattiva rispetto ai movimenti interni. In
cima a questa graduatoria c’è la Basilicata (-5,6 per mille), seguita dalla
Calabria (-5,0 per mille), e tra le città Vibo Valentia (-12,7 per mille).
Fonte istat.it
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