Restiamo in silenzio, impariamo ad ascoltare, la vita è una, non sprechiamola, è breve ed estemporanea, pensiamo ad amare non ad uccidere
Opera di Banksy - (foto da nanopress.it)
Ideologie e fedi religiose non devono portare alla fine della vita, ma, al contrario,
devono renderla ‘facile’. Sì ‘facile’, nient’altro. È così difficile vivere. Non
ci possiamo permettere di sprecare il poco tempo che abbiamo a disposizione. Non
possiamo e non dobbiamo morire o uccidere per delega. Nulla lo può
giustificare.
‘Considerate
se questo è un uomo’.
Qui al
fronte o nei campi di prigionia, al freddo ed al gelo, siamo soli. ‘E non c’è più nessuno che mi
parli ancora un po' di lei’, solo silenzi e odore di polvere, di carne che
sa già di cadavere, ma perché continuiamo ad ammazzarci? Perché?
Eppure,
basterebbe poco.
Ma che bello il sole che sorge là, in fondo all’orizzonte, un giorno dopo l’altro, in un
dolce e lieve ripetersi della vita. Così è e così sarà con o senza di noi, non
sprechiamo questo tempo che ci è dato.
E, che bello stare seduti in riva al mare a guardare il moto perenne delle onde, magari
fissando l’azzurro dell’acqua trasparente come solo a luglio è possibile che sia, sapendo che tutto rimarrà immutato anche dopo di noi, allora perché
sprecare la nostra vita sparandoci a vicenda, a che scopo?
E che bello sorridere e gioire guardando un bambino che barcolla nel vano tentativo di alzarsi e camminare. Facciamo in modo da non fargli conoscere l’orrore della guerra, facciamo che non debba mai pronunciare questa terribile parola, cancelliamogliela dal vocabolario, per sempre. Facciamogli e facciamoci un regalo, basta guerre, basta odio.
E, restiamo in silenzio, impariamo ad ascoltare, la vita è una, non sprechiamola, è breve ed
estemporanea, pensiamo ad amare non ad uccidere.
Se
si vuole si può, ma si può? Si vuole?
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