sabato 19 marzo 2022

Sarà Austerity come nel 1973 o è solo speculazione?

La guerra tra Russia ed Ucraina potrebbe evolvere in senso negativo; quindi, dobbiamo prepararci ad una situazione più difficile e, non è da escludere, un periodo di Austerity come quello del 1973

di Giovanni Pulvino


          Roma 1973 Austerity e domeniche a piedi - (video da YouTube)

Nel 1973 ci fu una grave crisi energetica determinata dalla guerra dello Yom Kippur. Il conflitto combattuto in Medioriente portò all’embargo delle esportazioni di petrolio nei paesi occidentali. 

Il governo guidato da Mariano Rumor varò un Decreto-legge per vietare l’utilizzo delle auto, delle moto, delle barche e degli aerei privati nei giorni festivi, comprese le domeniche. L'interdizione iniziò nel dicembre di quell'anno e durò fino a giugno 1974. Furono domeniche di festa, oggi diremmo ecologiche. Le strade asfaltate divennero un luogo aperto alle bici, alle passeggiate, alle corse e persino al calcetto. Anche il Tg1 dovette anticipare la trasmissione alle 20:00 e la Rai chiudere le trasmissione alle 22:45, mentre i cinema dovevano concludere le proiezioni entro le 22:00.

Oggi, con la guerra tra Russia ed Ucraina, potrebbe ripetersi la stessa situazione. L’Europa e soprattutto il nostro paese dipendono dal gas russo. Se il conflitto si complica nulla potrà essere escluso. Le sanzioni imposte dai paesi occidentali e le inevitabili ritorsioni finora non hanno creato grandi problemi se non quelli del rincaro del prezzo del gas e del petrolio. La situazione potrebbe evolvere in senso negativo, quindi dobbiamo prepararci ad una situazione più difficile e, non è da escludere, un periodo di Austerity come quello del 1973.

Intanto, i soliti furbetti ne approfittano. Produttori e distributori stanno speculando sul prezzo del gas, gasolio e della benzina. Rincari quasi raddoppiati rispetto a pochi mesi fa.

L’aumento ‘non è giustificato’, sostiene il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. In diverse interviste il tecnico voluto da Mario Draghi ha sostenuto che per il rincaro dell’energia non esisterebbe una motivazione ‘tecnica’. Anzi sarebbe ‘una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini’. Queste affermazioni sono paradossali. Il ministro anziché protestare e fare dichiarazioni dovrebbe intervenire, scovare chi ne approfitta e intervenire sulle inadeguatezze delle politiche di approvvigionamento energetico del nostro Paese. 

Non solo. La riduzione provvisoria delle accise che il governo si appresta a varare è solo un palliativo che graverà sulle casse dello Stato e quindi sulle tasche dei cittadini. 

Gli speculatori possono stare tranquilli, a loro non succederà nulla, siamo nel paese dei balocchi dove a pagare sono sempre i soliti noti.

Fonte it.wikipedia.org

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