sabato 29 settembre 2018

Def: il reddito di cittadinanza sarà di 128,21 euro al mese

Altro che abolizione della povertà, quello stabilito nel Def ha tutta l’aria di essere una bufala a 5 stelle. Ad aver ottenuto tutto o quasi è stato, invece, Matteo Salvini

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Luigi Di Maio (foto da profilo facebook)
La prima conseguenza dell’intesa raggiunta sulla manovra economica tra il M5s e la Lega è che il Governo italiano non rispetterà gli impegni con l’Unione europea. Il pareggio di bilancio da raggiungere con una progressiva riduzione del deficit pattuito dai  governi precedenti non sarà realizzato. Nella nota di aggiornamento del documento di programmazione Economica e Finanziaria (Def) è scritto che il rapporto deficit/Pil arriverà al 2,4%, superando, quindi, la soglia dell’1,6% fissata dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Inoltre, il disavanzo sarà mantenuto per il triennio 2019/2021. Si tratta di circa 100 miliardi di euro da sommare agli oltre 2.300 miliardi di debito pubblico già iscritti a bilancio.
Per il prossimo anno è prevista una manovra da oltre 40 miliardi di euro di cui almeno 27 in deficit (nuovo debito), di questi 10 miliardi saranno utilizzati per il cosiddetto reddito di cittadinanza. Ora, senza considerare che almeno due miliardi dovranno essere utilizzati per riorganizzare i Centri per l’impiego e almeno quattro miliardi per le 'pensioni di cittadinanza', è facile constatare che la somma indicata per ‘abolire la povertà’, come ha enfaticamente dichiarato Luigi Di Maio, è insufficiente.
La soglia di reddito minima indicata dall’Istat è di 780 euro al mese, con 10 miliardi di euro quest’importo potrà essere assegnato solo a 1.068.376 persone. In Italia, secondo le ultime stime dell’Istituto di statistica, a vivere in condizioni di povertà assoluta sono circa 1 milioni e 778 mila famiglie che corrispondono a circa 5 milioni di persone. Secondo i calcoli del M5s il provvedimento riguarderà 6,5 milioni di persone. Se cosi fosse a ciascuno di essi spetterebbero 128,21 euro al mese. Altro che abolizione della povertà, questa manovra ha tutta l’aria di essere una bufala a 5 stelle. E non è la prima.
Ad aver ottenuto tutto o quasi è stato, invece, Matteo Salvini. L’accordo sul Def prevede infatti la reintroduzione delle pensioni di anzianità (circa 7 miliardi di euro per 400 mila nuovi pensionati), la riorganizzazione dell’Irpef con l’aliquota del 23% per i redditi inferiori a 75 mila euro e del 33% per quelli superiori a tale cifra, mentre per più di un milione di partite Iva le tasse saranno abbassate al 15% (Flat tax) ed il condono fiscale riguarderà somme evase o non pagate fino a 400 mila euro. 
Insomma, una manovra che distribuirà risorse pubbliche senza tener conto dell’enorme debito pubblico (il terzo al mondo) accumulato negli ultimi trent’anni dallo Stato italiano. 
Ma questi sono solo propositi. E' bene precisare, infatti, che il Def è un documento di programmazione economica e finanziaria, si tratta, cioè, solo di previsioni. Cosa succederà in concreto lo sapremo solo quando i numeri saranno scritti nelle legge di Stabilità che il Governo dovrà elaborare nelle prossime settimane ed il Parlamento approvare prima della fine dell’anno.

Fonte mef.gov.it

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