di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Antoine Leiris e Hélène Muyal |
Il messaggio postato su facebook da
Antoine Leiris per ricordare la sua compagna uccisa dai
terroristi dell’Isis andrebbe letto in tutte le scuole del mondo per il modo
semplice e chiaro con cui quest’uomo di 34 anni ha respinto ogni spirito di
vendetta ed ogni sentimento di odio verso coloro che hanno fatto della morte
l’unica ragione della loro vita.
Ecco il testo integrale. “Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Non so chi voi siate e non lo voglio sapere, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Non vi farò il regalo di odiarvi. Voi l’avete cercato certamente, ma rispondere all’odio con l’odio sarebbe cedere alla stessa ignoranza che vi fa essere quello che siete. Voi volete che io abbia paura, che guardi con sospetto i miei concittadini, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Avete perso. Io sono ancora in gioco. L'ho vista questa mattina. Finalmente, dopo giorni di attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi sono innamorato di lei 12 anni fa. Ovviamente sono devastato per il dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che la ritroveremo nel paradiso delle anime libere, al quale voi non avrete mai accesso.
Ecco il testo integrale. “Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Non so chi voi siate e non lo voglio sapere, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Il post di Leiris sul suo profilo facebook |
Siamo in due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutte le armate del mondo. Non ho più tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melvil che si è svegliato dal suo sonnellino. Ha appena 17 mesi, mangerà la sua pappa come ogni giorno, giocheremo come ogni giorno e per tutta la sua vita questo bambino vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete nemmeno il suo odio».
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