Per
il presidente dell’Inps sulla previdenza c’è un problema d’iniquità che va
affrontato e sugli esodati non è escluso che sia necessario un ottavo
intervento
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Sugli
esodati “ci sono forti pressioni per un’ottava salvaguardia”, a dirlo, durante la trasmissione ‘In
mezz’ora’ su Rai 3, è il presidente dell’Inps Tito Boeri ed ha aggiunto: “Le
misure varate fin qui sono state molto costose, già 12 miliardi di euro ed
1 miliardo e mezzo servirà ora per la settima salvaguardia, ma la platea si
continua ad allargare”.
La soluzione per il presidente
dell’Inps sarebbe “la flessibilità in uscita equiparando chi va a 63 e chi va a
67 anni, ma per farlo bisogna dobbiamo
dare una pensione più bassa”.
Per
Boeri il problema principale è quello dei “veri esodati, soprattutto i
lavoratori di piccole imprese,
che semplicemente sono stati licenziati e non sono mai stati coperti, che si
trovano tra i 55 e i 65 anni e che si sono ridotti in povertà. Li bisognerebbe
trovare strumenti di sostegno al reddito”.
Tra le proposte
avanzate al governo nel mese di giugno c’è anche quella che riguarda “i
vitalizi dei politici di oltre 80-85mila euro all’anno per i quali abbiamo
proposto una riduzione che arriva fino al 50%”.
“C’è
un problema d’iniquità che va affrontato”, ha detto Boeri, “sull’assistenza sono stati fatti
passi in avanti con la legge di Stabilità ma nulla è stato previsto sulle
pensioni”.
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