lunedì 23 novembre 2015

Istat: nel Mezzogiorno bassi livelli di reddito e maggiore disuguaglianza

Il 28,3% degli italiani residenti soffre ‘una grave deprivazione materiale e bassa intensità di lavoro’

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Nel 2014 le persone residenti in Italia a rischio di povertà sono il 28,3%, a sostenerlo è l’Istat. Si tratta di quella parte di popolazione che soffre di una ‘grave deprivazione materiale e bassa intensità di lavoro’.
Le persone che vivono in famiglie ‘gravemente deprivate’ sono l’11,6%, mentre quelle appartenenti ai nuclei familiari con ‘bassa intensità lavorativa’ sono il 12,1%. Grave la condizione delle famiglie con almeno tre minori e quella dei genitori soli. Nel Mezzogiorno la 'bassa intensità lavorativa' è passata dal 18,9% al 20,9%.
Il 20% delle famiglie residenti in Italia percepisce il 37,5% del reddito totale, mentre al 20% della popolazione spetta il 7,75%. Nel 2013, l’Istat stima che metà delle famiglie abbia percepito un reddito netto annuo non superiore a 24.310 euro, circa 2.026 euro al mese, nel Mezzogiorno questa cifra scende a 20.188 euro, circa 1.682 euro al mese. Inoltre, nel Sud, secondo la stima dell’indice di Gini, si registra anche una maggiore disuguaglianza, essa si attesta a livello nazionale al 0,296, mentre nel Meridione sale a 0,305.

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