giovedì 5 ottobre 2017

Donald Trump vuole abbassare le tasse ai ricchi, ma Destra e Sinistra non erano la stessa cosa?

‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’, Sofocle IV secolo a.C.

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Donald Trump (foto da wikipedia.org)
Negli anni Settanta coloro che affermavano che Destra e Sinistra fossero la stessa cosa venivano considerati dei ‘qualunquisti’ che al momento delle elezione votavano per la Democrazia cristiana o per un altro partito moderato. Oggi essi sostengono che non esistono più le ideologie, i partiti e gli interessi di classe, l’unico obiettivo da perseguire è per loro il bene dei ‘cittadini’, che è come dire che non ci sono più distinzioni economiche e sociali tra i lavoratori ed i dirigenti, i disoccupati e gli eredi di immense ricchezze, i proprietari dei mezzi di produzione ed i dipendenti. Insomma, si nega l’esistenza delle diverse categorie sociali e del conflitto che scaturisce dalle disuguaglianze.
Sofocle (foto da wikipedia.org)
Queste affermazioni sono frutto di scarsa cultura politica o, peggio, di studiati atteggiamenti propagandistici che hanno un solo scopo: ottenere maggiori consensi tra gli elettori meno attenti alle tematiche politiche e sociali. Gli operai dell’Ohio o dell’Alabama che hanno sostenuto e votato Donald Trump alle ultime elezioni presidenziali di certo non lo hanno fatto perché volevano togliere le tutele sanitarie ai poveri o per attuare il taglio delle tasse ai ceti benestanti. La volontà di abolire o quantomeno limitare l’Obamacare, la proposta di ridurre le imposte ai ‘ricchi’, la difesa senza se e senza ma nella vendita di armi (senza ipotizzare cioè alcuna restrizione) e la politica estera aggressiva, sono ‘opzioni’ di Destra. Non è un caso che esse si contrappongano a quelle adottate da Barak Obama, un presidente ‘attento’ alle tematiche sociali. Le politiche che sta perseguendo Donald Trump dimostrano che essere dalla parte dei cittadini (nel nostro caso di quelli statunitensi) non facendo nessuna differenza tra chi vive nel benessere e chi invece fa fatica ad arrivare alla fine del mese o come, avviene in molte parti del mondo, muore di fame, è strumentale agli interessi di una precisa categoria sociale: i ricchi. Il populismo è l'ennesimo strumento che essi utilizzano per mantenere il potere e consolidare le differenze sociali.
La lotta di classe, quindi, è necessaria se si vogliono ridurre le disuguaglianze. Fino a quando ci saranno privilegi e divari nelle opportunità e nelle condizioni di vita dei diversi ceti sociali la distinzione tra chi agisce nell’esclusivo interesse personale e chi invece opera anche per quello altrui è destinata a durare nel tempo. Del resto, di fronte a chi muore di fame o semplicemente fugge dalla miseria e dai conflitti, come si fa a non condividere quello che nel IV secolo a.C. scrisse il poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’. 

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