Il
5 novembre si terranno in Sicilia le elezioni per eleggere il nuovo Governatore
e per rinnovare il Consiglio regionale, i candidati alla presidenza sono cinque
ed il loro primo compito è quello di riportare i siciliani al voto
di Giovanni Pulvino (@PulvinioGiovanni)
Foto da elezionisicilia.net |
Cinque
anni fa vinse Rosario Crocetta che ottenne il 30,50%, cioè il 14,46% degli
aventi diritto al voto.
L’esponente del Pd ha governato senza avere una maggioranza certa e coesa
nell’Assemblea regionale. Oggi ha il consenso di oltre il 70% dei siciliani, ma
nonostante cioè il suo partito ha deciso di non ricandidarlo. Nel 2012 gli
astenuti furono il 52,58%. La prima sfida che devono affrontare i candidati ed i
partiti è pertanto quella di riportare i siciliani al voto. Con la nuova legge elettorale i deputati
che saranno eletti si ridurranno da 90 a 70. Il sistema è misto a turno unico.
Da 62 a 68 deputati saranno eletti con il sistema proporzionale su base
provinciale con voto disgiunto e con sbarramento al 5% per ogni singola lista.
Da 1 a 7 (tra cui il nuovo presidente) verranno eletti con una lista regionale
come premio al candidato presidente più votato (listino del presidente), un
seggio sarà attribuito al candidato governatore secondo classificato. E’ eletto presidente della Regione chi ottiene più voti. Per avere la maggioranza nell’Assemblea
regionale occorreranno 36 deputati, cioè il 46% dei voti se consideriamo anche i seggi del listino. Gli ultimi sondaggi
confermano che con questo sistema elettorale nessuna lista potrà raggiungere la
maggioranza all’Ars, pertanto, com’è già avvenuto nella passata legislatura, un
accordo post elezioni sarà inevitabile.
I
candidati alla presidenza inizialmente erano otto, ma la Corte d’appello di Palermo ne ha
esclusi tre: Pierluigi Reale (CasaPund Italia), Franco Busalacchi (Noi
Siciliani) e Piera Maria Loicano (Lista civica per il lavoro). A contendersi la
carica di governatore rimangono in cinque, ecco chi sono.
Giancarlo Cancelleri - (foto da giancarlocancelleri.it) |
Cancelleri
Giancarlo che è sostenuto
dal Movimento 5 stelle. E' già stato candidato presidente nell’elezione del 2012, in
quell’occasione ottenne il 18,17% dei consensi. Attualmente è deputato all’Ars.
Ha iniziato la carriera politica nel 2007 contribuendo alla nascita dei
‘Grillini nisseni’. L’8 settembre di quell’anno è stato tra gli organizzatori
del V-Day svoltisi nella sua città, Caltanissetta. I punti principali del suo
programma sono: ’Lavoro, sanità e infrastrutture. Rimetteremo la Sicilia al lavoro
investendo 1 miliardo di euro in 5 anni per il lavoro e le imprese, un impegno
per l'occupazione ed il futuro dei nostri figli. Ho parlato con imprenditori e lavoratori che apprezzano il nostro
progetto. Ma la cosa più importante è la sanità che va riformata completamente
perché è allo sfascio assoluto. Non è umano attendere mesi o anni per una
visita o un esame. I tempi certi saranno garantiti, altrimenti la Regione
pagherà ai cittadini la visita o l'esame dai privati. Non esiste indebitarsi
per la propria salute, o quella dei propri familiari. È un impegno’. I sondaggi lo danno
intorno al 30% dei voti ed è il principale avversario di Nello Musumeci.
Claudio Fava - (foto da gds.it) |
Fava
Claudio è il
candidato della Sinistra ed è sostenuto dalla lista ‘Cento passi per la Sicilia’,
nome che richiama il film sulla vita di Peppino Impastato di cui Fava è stato
sceneggiatore insieme a Monica Zappelli e Marco Tullio Giordana. Giornalista dal
1982 ha iniziato la sua professione collaborando con il giornale ‘I Siciliani’
fondato dal padre Giuseppe, assassinato dalla mafia catanese il 5 gennaio del
1984. Successivamente ha lavorato con diverse testate giornalistiche nazionali
e con la Rai. E’ stato eletto al
Parlamento europeo nel 1999 e nel 2004 con la lista dei Democratici di
Sinistra. Nel 2013 ha ottenuto il seggio di deputato al Parlamento nazionale con
la lista Sinistra Ecologia e Libertà. Il 28 febbraio ha aderito al gruppo
parlamentare di Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista. La sua candidatura
è sostenuta oltreché dal suo partito da Rifondazione Comunista, Possibile e
Verdi. ‘Metteremo in campo tutta la nostra capacità e determinazione nell’abbattere
le disuguaglianze sociali che ancora oggi affliggono tante, troppo famiglie
siciliane. Vogliamo scardinare
l'idea del votare il 'meno peggio', che è l'idea che ha massacrato la Sicilia. Siamo
qui per competere fino all'ultimo giorno della campagna elettorale e non per un
piazzamento d'onore. A chi continua a cercare i voti a casa degli altri,
rispondiamo che l'unico voto utile in Sicilia è il voto libero, il vostro voto
libero’. I sondaggi lo danno tra l’8 ed il 12 per cento dei voti.
Roberto La Rosa - (foto da gds.it) |
La
Rosa Roberto è
sostenuto dalla lista ‘Siciliani Liberi’. Ecco cosa ha detto ospite in un forum
organizzato dall’Ansa: ‘Fa male che i
giornalisti considerino l'autonomia anacronistica per la Sicilia ma attuale per
il Veneto e Lombardia. L'autonomia è stata una ricchezza per il Trentino, per
il Friuli, ma quale partito a Sala d'Ercole ha difeso il popolo siciliano e
attuato lo Statuto?. I partiti in 70 anni di autonomia hanno attuato lo Statuto
per le indennità parlamentari che sono equiparate a quelle del Senato. Il
nostro interesse è il popolo siciliano. Noi ci rivolgiamo al partito del non
voto. Non vogliamo un referendum per l'indipendenza della Sicilia
dall'Italia, ma rivendichiamo l'indipendenza economica della Sicilia chiedendo
l'attuazione degli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto siciliano. Siamo per
la regionalizzazione dell'Agenzia delle entrate e per chiedere l'attuazione
dello Statuto ci incateneremo davanti alle filiali siciliane dell'Agenzia per
chiedere che non vada più un euro di tasse fuori dal Canale di Sicilia.
Puntiamo alla realizzazione in Sicilia di una Zona economica speciale
all'interno della quale la benzina dovrà costare, facendo leva sulla
defiscalizzazione delle accise, 50 centesimi di euro. Questa misura darebbe fiato
ai cittadini e alle imprese’.
I sondaggi lo danno tra l’1 e il 2 per cento dei consensi.
Fabrizio Micari - (foto da micaripresidente.it) |
Micari
Fabrizio è
sostenuto dal Partito Democratico, Alternativa Popolare – Centristi per Micari,
Partito dei Democratici per le Riforme – Sicilia Futura – PSI, Arcipelago
Sicilia. Movimento dei Territori e dalla sua lista Micari Presidente. La sfida
gentile. Rettore dell’Università di Palermo è un tecnico voluto fortemente dal
sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando e dal ministro degli Esteri
Angelino Alfano. ‘Il nostro essere persone perbene, capaci di presentare progetti e idee
ci rende diversi e siamo orgogliosi di questo. Noi abbiamo le liste migliori
fatte di persone con le carte in regola e non piene d’impresentabili come
altrove. Noi vogliamo costruire
una squadra, una regione, un governo con le carte in regola. Qui c'è onestà,
competenza, progetti e una visione internazionale. Noi vogliamo un rapporto solido e
forte con il governo nazionale molto attento alla Sicilia e al Sud’. Il
candidato governatore del centrosinistra sì è detto anche ‘terrorizzato all'idea di un esecutivo di destra con Salvini, ma sono sicuro che, qui come a Roma, scongiureremo questo pericolo’.
I sondaggi lo danno tra il 15 ed il 20 per cento dei consensi.
Nello Musumeci - (foto da suspress.it) |
Musumeci
Nello è sostenuto
da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvino – Alleanza per la Sicilia,
Unione di Centro – Rete Democratica – Sicilia Vera, Popolari e Autonomisti e
dalla sua lista #DiventeràBellissima – per la Sicilia. E' entrato in politica a 15
anni nelle file della ‘Giovane Italia’, organizzazione giovanile del Movimento
Sociale Italiano. E’ stato eletto consigliere comunale a venti anni e successivamente
è diventato vicesindaco in una coalizione di centrodestra. E’ stato consigliere
provinciale di Catania dal 1990 ed è stato eletto presidente della stessa
provincia nel 1994. E' stato anche sottosegretario al Lavoro nel 2011, nell’ultimo
governo di Silvio Berlusconi. Nelle elezioni regionali del 2012 ha ottenuto il 25,7% dei consensi e,
nonostante la sconfitta, è stato eletto deputato all’Assemblea regionale. ‘Solo
i siciliani possono cambiare la Sicilia. Il mio compito è di tirare fuori dal
pantano questa terra dove vogliono continuare a vivere i miei figli e i miei
nipoti. Se sarò eletto presidente
vorrò solo fare il lavoro sporco, vorrò bonificare questa Regione’. I sondaggi
lo danno tra il 35 ed il 38 per cento dei consensi.
Fonti: profili facebook dei candidati, wikipedia.org e ansa.it
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