di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
![]() |
Donald Trump - (foto da globalproject.info) |
Quasi
tutti i giorni negli Usa si verifica un conflitto a fuoco. Non si tratta di
atti compiuti dalla criminalità organizzata o da delinquenti comuni, ma di vere
e proprie azioni di tipo militare. I motivi sono, spesso, religiosi o
per la difesa della razza. Questi eventi si sono moltiplicati negli ultimi
mesi. Le ragioni sono diverse. La prima è la facilità con cui negli Usa è
possibile procurarsi le armi. Per compare fucili, pistole, mitragliatori e
qualsiasi tipo di arma da guerra, basta entrare in uno dei tanti negozi che
sono autorizzati alla loro vendita. È possibile farsi un arsenale senza essere
soggetti ad alcun controllo. È la logica dei ‘Cowboy’ e del ‘Far west’.
È la logica del capitalismo, del profitto comunque e prima di tutto. Inoltre, per i politici sostenere il libero accesso alle armi è il modo più semplice per ottenere consensi
elettorali e, magari, essere eletti alla Presidenza degli USA.
Non
è un caso che ‘Americans first’ è stato ed è lo slogan principale di
Donald Trump. Questo status quo sta bene a tutti. Gli americani vogliono
armarsi, i produttori vogliono continuare ad arricchirsi vendendo oggetti di
morte ed i politici vogliono fare carriera facendo finta di nulla e se poi
qualcuno viene ucciso senza un vero motivo non importa, peggio per lui che non
era armato e non ha saputo difendersi.
Ma perchè negli
Usa non ci sono i controlli che potrebbero limitare l’acquisto di questi strumenti di morte così come ci
sono in Europa? Il secondo emendamento della Costituzione degli Stati
Uniti d’America entrata in vigore nel 1791 sancisce: ’Essendo necessaria,
alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, il diritto
dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto’. Nel
luglio del 2008 ‘la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha riconosciuto
il diritto dei cittadini di possedere armi, stabilendo l’incostituzionalità
della legge del Distretto di Columbia che ne vietava il possesso’. Con questa
sentenza il diritto all’acquisto delle armi è equiparato ai diritti inviolabili
come il diritto di voto e quello di espressione.
Gli Stati Uniti d’America sono, da oltre un secolo, una potenza economica, ma dal
punto di vista della civiltà giuridica e culturale sono lontani anni luce rispetto
al Vecchio Continente e non solo. Ed è incomprensibile che anche nel nostro Paese
ci sia qualcuno che intende imitare quelle politiche con ‘Prima gli italiani’ e
con la legalizzazione dell’uso delle armi per la legittima difesa. Ma noi siamo italiani e, probabilmente,
si tratta solo di un copia ed incolla fatto per guadagnare voti e che nel concreto ci sia, come sempre, solo poco o nulla.
Fonte
wikipedia.org
Nessun commento:
Posta un commento