mercoledì 5 aprile 2017

L’antidumping di Donad Trump

La nuova amministrazione americana di Donald Trump si accinge ad adottare politiche economiche protezionistiche. E’ una svolta storica o sono solo annunci?

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Donald Trump
(foto da ilsole24ore.com)
L’economia capitalistica americana, la più grande al mondo, si fonda sul liberalismo e sul libero commercio. Il nuovo presidente, Donald Trump, invece intende adottare politiche economiche stataliste che limitano la libera concorrenza e la libera circolazione di persone e merci. Al di là degli annunci quello che il leader americano intende realizzare è un cambio radicale delle politiche economiche rispetto a quelle adottate dalla precedente amministrazione di Barak Obama.
Foto da corriere.it
Il dumping è una tipica tecnica di marketing utilizzata dalle imprese per entrare in un nuovo mercato. Nel breve periodo esse praticano prezzi concorrenziali, vendono cioè i loro prodotti sottocosto. I guadagni sono rinviati al medio - lungo periodo, quando cioè le aziende saranno entrate stabilmente nel nuovo mercato. Questa strategia di vendita è utilizzata dalle imprese americane che operano in Europa, in Cina, ecc. Lo stesso stanno facendo le aziende del Vecchio continente negli Stati Uniti d’America. Spesso si tratta di merci di grande qualità, difficili da riprodurre, come i prodotti alimentari italiani, della grande moda francese o delle auto tedesche.
Nello stesso tempo non c’è un paese al mondo dove non si vendono i prodotti americani, la Coca Cola, le Jeep, gli hardware o i software ideati da Microsoft o da Google, Amazon, per non citare le produzioni cinematografiche o la vendita di armi da guerra, ecc… Il mondo è invaso dai prodotti Usa e la libera circolazione di persone e merci ha creato sviluppo e ricchezza in tutto il mondo eppure questo non basta, la nuova amministrazione vuole ridurre le importazioni negli Usa con i dazi doganali. Una limitazione alla libera concorrenza e ai principi fondamentali del sistema economico capitalistico, perché?
Beppe Grillo
(foto da politica.diariodelweb.it)
Le politiche populiste hanno la loro ragion d’essere sulla difesa dei localismi. La Brexit in Gran Bretagna, l’elezione alla Casa Bianca del magnate americano, l’ascesa di Marine Le Pen in Francia o della Lega e del M5s in Italia, ecc… si fondano sulla difesa di privilegi nazionalistici acquisiti anche con le politiche economiche liberiste. Si dimentica che questi principi hanno portato, nel secolo scorso, a conflitti e crisi economiche ed hanno causato miseria e guerre.
L’antidumping di Donald Trump è quindi uno strumento che potrà portare nel breve periodo benefici limitati, ma che nel medio termine determinerà conflitti ed incertezze tali da provocare gravi crisi economiche.
Inoltre, la globalizzazione propugnata dalle stesse multinazionali americane è un fenomeno così dirompente che non potrà essere fermata dai dazi doganali o da altri limiti alle importazioni che il presidente Usa vuole imporre, l’unica conseguenza sarà l’isolamento e di conseguenza il relativo impoverimento dell’economia più potente del mondo. Tutto questo per appagare le ambizioni politiche di un solo uomo: Donald Trump.


Nessun commento:

Posta un commento