‘La più ignominiosa disfatta della loro sanguinante professione si chiamava Irma Bandiera’. Questo è quanto ha detto Renata Viganò a proposito degli aguzzini della giovane partigiana ‘Mimma’, torturata e uccisisi dai fascisti il 14 agosto del 1944
di Giovanni Pulvino
Partigiani - Foto da @annapaolasanna |
Il 7
agosto del 1944 dopo aver trasportato delle armi alla base della sua formazione
a Castel Maggiore viene arrestata a casa dello zio insieme ad altri partigiani.
Separata dai compagni è richiusa nella scuola di San Giorgio e successivamente nel
carcere di Bologna dove i suoi aguzzini sperano di ottenere da Lei informazioni
sulla Resistenza.
Irma Bandiera - (foto da it.wikipedia.org) |
Il
14 agosto i repubblichini la fucilarono con alcuni di colpi di pistola nei
pressi della casa dei genitori a Meloncello di Bologna. Il corpo fu lasciato
sul selciato di una fabbrica per un intero giorno come monito per gli altri
partigiani.
Nell’estate
del 1944 una formazione dei SAP (Squadra di azione patriottica) di Bologna prese il nome di Prima Brigata Garibaldi ‘Irma Bandiera’.
Dopo
la Liberazione, avvenuta il 25 aprile del 1945, fu insignita insieme ad altre 18 partigiane della medaglia al
valor militare con la seguente motivazione: ‘Prima fra le donne bolognesi a
impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con
leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS. tedesche, sottoposta a
feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo
essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla
pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro
luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di Liberazione.’
Fonte wikipedia.org
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