‘Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci. Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta’, Rita Atria
Paolo Borsellino e Rita Atria |
Nel novembre del 1991 anche Rita decide di rivolgersi alla magistratura per avere giustizia su quegli omicidi. Ed è allora che conosce il giudice Paolo Borsellino. Le sue deposizioni permetteranno di arrestare numerosi mafiosi e di avviare le indagini sul deputato democristiano di allora nonché per trent’anni sindaco di Partanna, Vincenzino Culicchia.
Rita,
subito dopo la strage di via d’Amelio, scoraggiata e depressa per quell’evento,
decide di togliersi la vita. Era il 26 luglio del 1992, aveva appena 17 anni.
Cosa nostra uccide gli innocenti.
Era una giovane siciliana che aveva trovato la forza per denunciare la Mafia. Era una figlia che aveva perso l’affetto della madre che, dopo la sua morte, distrusse la sua lapide a martellate.
Rita
aveva inseguito vanamente un ideale di giustizia pur non essendo una vera e
propria pentita. Era, come la cognata, una testimone di giustizia.
La giovane Atria aveva una solo colpa: essere
nata in una famiglia di mafiosi e di volere la giustizia per la morte del padre
e del fratello. Voleva cambiare, voleva dare dignità alla sua vita, invece ha
trovato la morte.
Rimasta
sola, ripudiata dalla famiglia, lontana dalla sua terra, piena di dubbi e di
rimorsi, si è sentita abbandonata da tutti. Il salto dal balcone
dell’appartamento di Roma dove era costretta ad abitare gli deve essere
apparso come l’unica soluzione possibile ad una esistenza sbagliata.
Una giovane vita spezzata dal sopruso e dal malaffare, vittima dell’odio e
dell’indifferenza di quanti potrebbero agire e non lo fanno, di quanti spesso,
troppo spesso si girano dall’altra parte e fanno finta di nulla.
Si,
Rita Atria è, come qualcuno ha detto, la settima vittima di via d’Amelio.
Fonte it.wikipedia.org
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