Questa è una di quelle notizie che dovrebbero far protestare i meridionali, invece non succede nulla, nell’indifferenza dei più tutto continua come prima
Italia d'oro di Luciano Fabro - (foto da marcocostarelli.com) |
Nel 2022 saranno avviati i lavori nelle tratte tra Torino, Milano, Bologna e Firenze. Nel 2023 quelle da Bologna a Venezia e da Firenze a Napoli.
E da Napoli in giù? Nulla. L’accordo non prevede altro.
È un
piccolo progetto, ma la notizia è comunque emblematica. Ancora una volta il
Mezzogiorno è escluso da qualunque ipotesi di sviluppo, piccolo o grande che
sia l’investimento stanziato.
Del
resto nel Meridione l’Alta velocità è ancora un’ipotesi e la Rete è precaria e
spesso fatiscente. Le Ferrovie dello Stato e la Telecom essendo due aziende strategiche
per il nostro Paese dovrebbero tutelare l’interesse collettivo, invece, spesso,
agiscono come aziende private. Gli investimenti devo essere produttivi ed al
Sud, si sa, non lo sono.
Gran
parte della classe dirigente ritiene che il divario esistente tra
il Nord e ed il Sud del paese sia incolmabile. Pertanto, per loro, gli investimenti in
alcune aree sarebbero inutili o comunque non convenienti.
È una visione miope, ma questo è.
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