domenica 31 maggio 2020

Il 2 giugno è la Festa dell’Italia antifascista e repubblicana

Il tentativo di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e di Giorgia Meloni di trasformare la Festa della Repubblica in una festa di partito è patetico  

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Il volto 'simbolo' di Anna Iberti, sovrapposta ad una
copia del Corriere della Sera del 6 giugno del 1946, 
con la notizia dei risultati della nascita della 
Repubblica Italiana. La celebre foto fu realizzata da 
Federico Patellani per isettimanale Tempo. Oggi s
trova  presso il Museo di fotografia contemporanea 
di Cinisello Balsamo. (foto da it.wikipedia.org)
Tutte le formazioni politiche che parteciparono alla lotta di Liberazione erano apertamente repubblicane. Nell’aprile del 1946 nel corso del suo primo congresso anche la Democrazia Cristiana si espresse a favore delle Repubblica. L’unica forza politica del Comitato di Liberazione Nazionale che il 2 giugno di quell'anno si schierò a favore della Monarchia fu il Partito Liberale. Comunisti, socialisti, azionisti, cattolici ebbero un ruolo fondamentale nella nascita della nuova forma di Governo. 
Vittorio Emanuele III è stato il principale responsabile dell’ascesa al potere di Benito Mussolini. La marcia su Roma del 28 ottobre del 1922 di poche migliaia di scalmanati poteva essere fermata, ma il Re preferì consegnare il Paese al Duce. L’ondata rivoluzionaria di quegli anni intimorì i Savoia ed i poteri ‘forti’ dell’economia e dell’industria italiana. Ed è per questa ragione che l’avvento del fascismo fu favorito dalla Monarchia e dalle forze anticomuniste ed antidemocratiche. Consenso che continuò anche quando, tra il 1925 ed il 1926, furono approvate le 'leggi fascistissime’ e quelle a ‘difesa della razza’ del 1938. Obbrobri che hanno macchiato in modo indelebile la storia giuridica ed istituzionale del nostro Paese. Non solo. Il due giugno del 1946 gli antifascisti sancirono con il Referendum e l’elezione dell’Assemblea costituente i valori di libertà e democrazia negati durante il Ventennio fascista. Quel giorno la Destra dov’era? Con chi stava? 
La storia non può essere modificata a piacimento e per giustificare la propaganda politica di questo o quel partito. ‘L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro’, stabilisce il primo articolo della Costituzione. Libertà, democrazia, solidarietà sono i valori fondamentali su cui si fonda lo Stato italiano. Sono principi e diritti inviolabili dell’Italia antifascista e repubblicana. Il 2 giugno non è la Festa di una parte politica, ma di tutto il popolo italiano. 
Il fatto è che nel calendario non c’è e non ci può essere una ricorrenza che possa essere ricondotta all’ideologia del Ventennio. Dall’8 settembre del 1943 l’Italia è uno Stato antifascista e dal 2 giugno 1946 è una Repubblica parlamentare e democratica. La Destra quando ne prenderà atto? E soprattutto quando farà i conti con la sua storia?  

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