di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da @tervin_mi (twitter.it) |
Il pensiero corre subito ai 49 milioni di euro dello Stato fatti sparite dalle casse della Lega Nord e che saranno rimborsati con piccole rate in circa 80 anni. A tale proposito Roberto Calderoli è stato chiarissimo: ’La Lega Nord continua
a essere un soggetto politico e giuridico che avrà un proprio ruolo politico.
Noi intendiamo da una parte rispettare gli impegni presi con la Procura di
Genova, onorare i debiti e continuare a pagare le nostre rate, dall'altra parte
qualunque ricorso sia possibile per avere giustizia e non avere più questa
spada di Damocle sopra la testa, noi intendiamo percorrerlo’. La Lega Nord diventa
così una specie di ‘bud company’, mentre la nuova formazione si presenta come un nuovo soggetto politico svincolato, giudici permettendo, dalle conseguenze giudiziarie relative ai 49 milioni
di euro e non solo.
Il secondo motivo
del cambiamento è stato sottolineato dallo stesso esponente leghista: ‘La Lega è
diventata nazionale, lo dico rispetto a chi ha nostalgia della Lega Nord che in
Italia due terzi dell'elettorato è al Centro e al Sud, quindi se vogliamo
cambiare le cose dobbiamo prendere i voti anche di quella parte del Paese’. Il progetto del partito di Matteo Salvini non è nuovo. E' sempre stato così. Il Meridione, dall'Unità d'Italia in poi, è stato utilizzato come bacino elettorale e come mercato di sbocco per le merci delle imprese del Nord.
Insomma, la svolta
sovranista del 2013 giunge a compimento con il ‘nuovo’ partito nazionale, ma essa è funzionale ai principi ed i valori della Lega Nord che continuano ad essere parte integrante del nuovo corso politico. Resteranno il simbolo di Albert de Giussan e la parola ‘Padania’
nel primo articolo del nuovo Statuto e la sede del partito rimarrà a Milano in
via Bellerio. Inoltre, essa renderà più difficile la restituzione dei 49
milioni di euro che rimarranno a carico della ‘vecchia’ Lega Nord.
Furbizia tipicamente
padana? Probabile, di certo non stupisce. Del resto, per la Destra
italiana e non solo, le regole non valgono per tutti, ma solo e sempre per gli altri.
Fonte repubblica.it e twitter.it
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