sabato 8 ottobre 2016

AAA docenti cercasi

I docenti assunti con il piano straordinario previsto dalla Buona scuola e con il concorso non saranno sufficienti a coprire le cattedre disponibili. Eliminare il precariato è una missione impossibile

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Foto da professionistiscuola.it
La riforma voluta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non ha risolto i problemi della scuola italiana. L’obiettivo principale della Legge 107/2015 era quello di eliminare il precariato. I 48mila insegnanti (precari storici) immessi in ruolo con il piano di assunzione straordinaria e quelli assunti  con il concorso (previsti 60mila ma saranno molti di meno) che, ancora oggi, non è stato espletato, non saranno sufficienti a coprire le cattedre disponibili. Le scuole saranno costrette a nominare, con contratti a tempo determinato, decine di migliaia di docenti dalle graduatorie ad esaurimento (quelle che si volevano cancellare). 
Foto da linkedin.com
Aver ipotizzare una scuola senza docenti precari è stato un errore, perché ci sarà sempre la necessità di sostituire un insegnante che si ammala, che chiede il part-time o l’aspettativa, che ottiene l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione, ecc.. Queste esigenze, tipiche della scuola, diventano un problema solo quando la condizione di incertezza e precarietà dei docenti supplenti diviene stabile e definitiva. Negli ultimi due decenni oltre 150mila insegnanti si sono trovati in questa situazione.
Negli anni Settanta ed Ottanta i ‘precari’ che avevano maturato un certo numero di anni di servizio venivano immessi in ruolo. Era il cosiddetto ‘doppio canale’. A richiamare questa semplice regola è stata una sentenza della Corte di giustizia europea, ma in Italia si continuano a creare aspettative che regolarmente vengono disattese.

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