Nel 2016 il
Pil crescerà dell’0,8%, ma continuerà ad aumentare il divario economico tra le
regioni del Mezzogiorno e quelle Settentrionali
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da economia.rai.it |
Quest’anno il Pil
crescerà dello 0,8%, a dirlo è l’ultimo rapporto del Fondo Monetario. Siamo negli ultimi posti della classifica tra
i paesi industrializzati e sotto la media Ue (+1,7%). Tuttavia, al netto
della spesa delle famiglie e della Pubblica amministrazione, l’Italia, a
sorpresa, va meglio della stessa Germania. A
livello territoriale la situazione è più complessa. Il Mezzogiorno cresce la
metà del Nord. In alto nella classifica c’è l’Emilia Romagna (+1,1%), seguita dalla Lombardia (+1%),
mentre la Calabria e la Sardegna fanno registrare un +0,3%.
La
crescita è a macchia di leopardo e riguarda soprattutto i distretti
industriali. Tra i settori che nel secondo trimestre del
2016 hanno fatto registrare il maggior incremento ci sono le ceramiche in
Emilia, la termomeccanica a Padova e Verona, ma anche qualche realtà del Sud
come le conserve in Campania e l’elettromeccanica nel barese. In
taluni casi l’andamento è migliore di quello della Germania. Eppure il Pil italiano non cresce
come quello tedesco, perché? La differenza è determinata dai consumi delle
famiglie e della Pa che nel nostro Paese è calata, dalla fine del 2014, dello
0,5%, mentre in Germania è cresciuta del 5,4%. Negli ultimi tre anni l'incremento del Pil italiano è stato, al netto della Pa, dell’1,3%, vale a dire uno 0,1% in
meno rispetto a quello tedesco.
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