martedì 25 ottobre 2016

Terroni, migranti o profughi, per i razzisti del Nord Italia non c’è differenza

Negli anni Sessanta e Settanta ad essere trattati con intolleranza erano i ‘terroni’, ora sono i migranti. Mentre nelle coste del Sud Italia gli arrivi sono continui, a Gorino, nel ferrarese, fanno le barricate per respingere 12 donne e otto bambini

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Gorino - (foto da lanuovaferrara.gelocal.it)
‘L'ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda’. A dirlo è stato Michele Tortora, prefetto di Ferrara, dopo le barricate antiprofughi, fatte dai residenti, che ieri hanno impedito l'arrivo di 12 donne profughe nel piccolo centro del ferrarese. ‘Ha prevalso la tranquillità dell'ordine pubblico – ha aggiunto il prefetto - non potevamo certo manganellare le persone. Questo fenomeno o si gestisce insieme con buonsenso oppure non si gestisce. Il mio primo pensiero dopo quello che è successo va alle 12 donne oggetto di contestazione. 
Milano anni Settanta
(foto da mentecritica.net)
Non oso pensare a quello che hanno passato nella traversata del Mediterraneo, al viaggio in pullman fino a Bologna e poi fino a Gorino e posso immaginare cosa possono aver provato quando si sono trovate davanti quelle barricate. E' stato un episodio tristissimo. Mi avrebbe fatto piacere che i cittadini di Gorino avessero visto di cosa si trattava, se avessero avuto cognizione dei termini del problema forse le cose sarebbero andare diversamente’. 
Ecco come i napoletani accolgono i migranti
(foto da repubblica.it)
Durissimo il commento del ministro dell'Interno Angelino Alfano: ‘Di fronte a 12 donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al nostro Paese. Poi certo tutto può essere gestito meglio, possiamo trovare tutte le scuse che vogliamo, ma quella non è Italia. Quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia. Non m’interessa se la protesta sia stata organizzata o meno io sto a quello che vedo e quello che vedo è qualcosa che amareggia e che non è lo specchio dell'Italia’.
Ed ancora: ‘Il nostro Paese sono i ragazzi di Napoli che aiutano i soccorritori sul molo quando arrivano i migranti, o il medico di Lampedusa Pietro Bartolo che non guarda a orari’. Dopo la strage di Lampedusa ‘l'Italia poteva scegliere se girarsi dall'altra parte o essere un paese coraggioso. E noi - ha concluso Alfano - abbiamo scelto di essere l'Italia della fatica e del coraggio. anche sapendo che così facendo si sarebbero persi voti’.


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