Negli anni Sessanta e
Settanta ad essere trattati con intolleranza erano i ‘terroni’, ora sono i
migranti. Mentre nelle coste del Sud Italia gli arrivi sono continui, a Gorino,
nel ferrarese, fanno le barricate per respingere 12 donne e otto bambini
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Gorino - (foto da lanuovaferrara.gelocal.it) |
‘L'ipotesi di
ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda’. A dirlo è stato Michele
Tortora, prefetto di Ferrara, dopo le barricate antiprofughi, fatte dai
residenti, che ieri hanno impedito l'arrivo di 12 donne profughe nel piccolo
centro del ferrarese. ‘Ha prevalso la tranquillità dell'ordine pubblico – ha aggiunto
il prefetto - non potevamo certo manganellare le persone. Questo fenomeno o si
gestisce insieme con buonsenso oppure non si gestisce. Il mio primo
pensiero dopo quello che è successo va alle 12 donne oggetto di contestazione.
Milano anni Settanta (foto da mentecritica.net) |
Non oso pensare a quello che hanno passato
nella traversata del Mediterraneo, al viaggio in pullman fino a Bologna e poi
fino a Gorino e posso immaginare cosa possono aver provato quando si sono
trovate davanti quelle barricate. E'
stato un episodio tristissimo. Mi avrebbe fatto piacere che i cittadini di
Gorino avessero visto di cosa si trattava, se avessero avuto cognizione dei
termini del problema forse le cose sarebbero andare diversamente’.
Ecco come i napoletani accolgono i migranti (foto da repubblica.it) |
Durissimo il commento del
ministro dell'Interno Angelino
Alfano: ‘Di fronte a 12
donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al
nostro Paese. Poi certo tutto può essere gestito meglio, possiamo trovare
tutte le scuse che vogliamo, ma quella
non è Italia. Quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia. Non m’interessa se la protesta
sia stata organizzata o meno io sto a quello che vedo e quello che vedo è
qualcosa che amareggia e che non è lo specchio dell'Italia’.
Ed ancora: ‘Il nostro Paese sono i ragazzi di Napoli che aiutano i
soccorritori sul molo quando arrivano i migranti, o il medico di Lampedusa
Pietro Bartolo che non guarda a orari’. Dopo la strage di Lampedusa ‘l'Italia
poteva scegliere se girarsi dall'altra parte o essere un paese coraggioso. E
noi - ha concluso Alfano - abbiamo scelto di essere l'Italia della fatica e del
coraggio. anche sapendo che così facendo si sarebbero persi voti’.
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