mercoledì 26 agosto 2015

Il 41% del territorio del Sud è a rischio desertificazione

Secondo Mauro Centritto, ricercatore del Cnr, è a rischio desertificazione un quinto del territorio nazionale, gran parte del quale si trova nel Sud 

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

“Gli ultimi rapporti ci dicono che è a rischio desertificazione il 21% del territorio nazionale, il 41% del quale si trova nel Sud. Sono numeri impressionanti che raccontano di un problema drammatico di cui si parla pochissimo. In Sicilia le aree che potrebbero essere interessate da desertificazione sono addirittura il 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%”. A dirlo è Mauro Centritto, direttore dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche.
“Entro la fine di questo secolo le previsioni parlano, per il bacino del Mediterraneo, di aumenti delle temperature tra 4 e 6 gradi e di una significativa riduzione delle precipitazioni, soprattutto estive, l’unione di questi due fattori genererà forte aridità.” Inoltre, secondo il ricercatore del Cnr, per arrestare la desertificazione non è sufficiente “cambiare in tempo la nostra politica energetica” perché “il fenomeno è legato anche alla cattiva gestione del territorio”.
Una delle conseguenze della desertificazione sarà quella di accrescere le ondate migratorie, a sottolinearlo è lo stesso Centritto: ”Ad essere colpiti dalla siccità sono infatti i paesi del Mediterraneo, tra i più fragili dal punto di vista ambientale e antropico. Molte persone che arrivano da noi non fuggono dalla guerra, ma da aree rese invivibili dalla desertificazione, sono rifugiati ambientali. E il loro numero è destinato a crescere esponenzialmente nel prossimo futuro. Occorre un approccio sistemico al problema, capace di riportare in equilibrio ecologico i territori a rischio”.

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