Con questo tweet e con l’hashtag #BuyPens Giussur Simonarson ha promosso una raccolta fondi per
aiutare Abdul, profugo siriano che vende penne mentre tiene in braccio sua
figlia
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Abdul e sua figlia |
@GissiSim è il
nickname di Giussur Simonarson CN, attivista di Oslo che lo scorso 25 agosto ha
lanciato sul suo profilo Twitter questo messaggio: ‘Syrian father selling pens in the streets of #Beirut with his sleeping
daughter #Lebanon #Dyria’
La storia di Abdul e
dei suoi figli è rimbalzata in tutto il mondo ed è scattata subito la
solidarietà. Ottantamila dollari sono stati raccolti in poche ore.
Abdul, trentacinque
anni, è scappato dal campo profugo siriano di Yarmuk per raggiungere Beirut. E’ un papà single con due figli da
accudire. Le penne che cerca di vendere mentre
tiene in braccio la figlia sono, probabilmente, le ultime cose che gli sono rimaste.
Quando Giussur pubblica
sul suo profilo la foto, non sa che farà il giro del mondo e che commuoverà decine
di migliaia di persone.
La
Rete si attiva e subito viene lanciata la campagna #BuyPens per identificare l’uomo e per
aiutarlo. La raccolta fondi attivata da Simonarson aveva come
obiettivo 5000 dollari, ma esso è stato raggiunto ed abbondantemente superato.
Saputo della notizia
Abdul si è commosso ed ha detto ‘adesso
posso mandare i miei figli a scuola e
potrò aiutare altri rifugiati’. Nella pagina dedicata ad Abdul si legge: “Grazie
a tutti per il supporto. E’ bello vedere
persone unirsi e fare la differenza nella vita di un’altra persona”.
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