Il Centro Studi ImpresaLavoro
ha elaborato la graduatoria che emerge dell’Indice delle Opportunità Regionali
che misura la qualità della vita nelle singole regioni italiane
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Secondo il Centro Studi
ImpresaLavoro la regione italiana dove
si vive meglio è il Trentino Alto Adige, seguita dal Veneto, dall’Emilia
Romagna e dalla Lombardia. Quelle che
offrono meno opportunità sono la Puglia, la Calabria, la Campania e la Sicilia.
La
graduatoria emerge dall’Indice delle Opportunità Regionali che misura la qualità della vita
nelle singole regioni. L’inchiesta ha preso in considerazione quattro aspetti:
il mercato del lavoro, il reddito, il livello d’istruzione e quello di
partecipazione alla vita pubblica.
I
risultati dell’indagine
hanno evidenziato da un lato un Nord Italia con indici simili a quelli delle
regioni delle grandi economie europee e dall’altro un Sud che si impoverisce e
non mostra nessun segnale di ripresa.
Il
Trentino Alto Adige primeggia in tema di lavoro con un tasso di disoccupazione
dell’1,92%, ma
anche per il livello del reddito ed equità nella sua distribuzione.
L’Emilia Romagna, l’Umbria e la Lombardia prevalgono per il livello di partecipazione alla vita pubblica che è stato calcolato analizzando il tasso di affluenza alle elezioni nazionali. Negli ultimi posti ci sono la Sicilia, la Calabria, la Sardegna, la Campania e la Puglia.
L’Emilia Romagna, l’Umbria e la Lombardia prevalgono per il livello di partecipazione alla vita pubblica che è stato calcolato analizzando il tasso di affluenza alle elezioni nazionali. Negli ultimi posti ci sono la Sicilia, la Calabria, la Sardegna, la Campania e la Puglia.
In
fondo alla classifica sulle opportunità di lavoro c’è la Sicilia che ha un tasso di disoccupazione
del 22,17% ed è preceduta dalla Calabria con il 23,42% e dalla Campania con il
21,74%. Ancora più drammatici sono i dati sui Neet, i giovani siciliani che non studiano e non lavorano sono il 40,28%,
i calabresi il 37,99% ed i campani il 36,35%. Nelle regioni settentrionali i
tassi sulla disoccupazione sono dimezzati rispetto al Sud.
Il
reddito di chi vive in Lombardia o in Trentino Alto Adige è mediamente
superiore del 65% rispetto ad una famiglia siciliana. Non solo ma nelle regioni più
povere la distribuzione del reddito è meno equa rispetto a quelle più ricche. In
questa classifica la Sicilia, la Campania, la Basilicata, il Molise e la Calabria
sono negli ultimi posti.
Per
quanto riguarda i livelli d’istruzione
le differenze sono più limitate, in testa c’è il Lazio mentre nel penultimo posto
della classifica c’è il Veneto davanti alla Puglia, ma dietro a Sicilia e
Sardegna.
“Questi
dati confermano l’idea di un Paese drammaticamente spaccato in due, con le
regioni del Centro Nord che offrono opportunità molto più elevate delle altre”. Questo è quanto ha dichiarato l’imprenditore Massimo Blasoni, presidente di
ImpresaLavoro ed ancora: “D’altra parte l’Italia si colloca in Europa al primo
posto per disparità territoriali in tema di lavoro e reddito e quindi di
opportunità offerte alle famiglie: una condizione che stenta a migliorare e che
colpisce soprattutto i giovani che rimanendo a lungo fuori dal mondo del lavoro
e da percorsi di formazione rischiano di vedersi ipotecata ogni speranza di un
futuro migliore.”
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