venerdì 14 agosto 2015

ImpresaLavoro: ‘Paese fortemente diviso tra Centro Nord e Centro Sud’

Il Centro Studi ImpresaLavoro ha elaborato la graduatoria che emerge dell’Indice delle Opportunità Regionali che misura la qualità della vita nelle singole regioni italiane

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Secondo il Centro Studi ImpresaLavoro la regione italiana dove si vive meglio è il Trentino Alto Adige, seguita dal Veneto, dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia. Quelle che offrono meno opportunità sono la Puglia, la Calabria, la Campania e la Sicilia.
La graduatoria emerge dall’Indice delle Opportunità Regionali che misura la qualità della vita nelle singole regioni. L’inchiesta ha preso in considerazione quattro aspetti: il mercato del lavoro, il reddito, il livello d’istruzione e quello di partecipazione alla vita pubblica.
I risultati dell’indagine hanno evidenziato da un lato un Nord Italia con indici simili a quelli delle regioni delle grandi economie europee e dall’altro un Sud che si impoverisce e non mostra nessun segnale di ripresa.
Il Trentino Alto Adige primeggia in tema di lavoro con un tasso di disoccupazione dell’1,92%, ma anche per il livello del reddito ed equità nella sua distribuzione. 
L’Emilia Romagna, l’Umbria e la Lombardia prevalgono per il livello di partecipazione alla vita pubblica che è stato calcolato analizzando il tasso di affluenza alle elezioni nazionali. Negli ultimi posti ci sono la Sicilia, la Calabria, la Sardegna, la Campania e la Puglia.
In fondo alla classifica sulle opportunità di lavoro c’è la Sicilia che ha un tasso di disoccupazione del 22,17% ed è preceduta dalla Calabria con il 23,42% e dalla Campania con il 21,74%. Ancora più drammatici sono i dati sui Neet, i giovani siciliani che non studiano e non lavorano sono il 40,28%, i calabresi il 37,99% ed i campani il 36,35%. Nelle regioni settentrionali i tassi sulla disoccupazione sono dimezzati rispetto al Sud.
Il reddito di chi vive in Lombardia o in Trentino Alto Adige è mediamente superiore del 65% rispetto ad una famiglia siciliana. Non solo ma nelle regioni più povere la distribuzione del reddito è meno equa rispetto a quelle più ricche. In questa classifica la Sicilia, la Campania, la Basilicata, il Molise e la Calabria sono negli ultimi posti.
Per quanto riguarda i livelli d’istruzione le differenze sono più limitate, in testa c’è il Lazio mentre nel penultimo posto della classifica c’è il Veneto davanti alla Puglia, ma dietro a Sicilia e Sardegna.
“Questi dati confermano l’idea di un Paese drammaticamente spaccato in due, con le regioni del Centro Nord che offrono opportunità molto più elevate delle altre”. Questo è quanto ha dichiarato l’imprenditore Massimo Blasoni, presidente di ImpresaLavoro ed ancora: “D’altra parte l’Italia si colloca in Europa al primo posto per disparità territoriali in tema di lavoro e reddito e quindi di opportunità offerte alle famiglie: una condizione che stenta a migliorare e che colpisce soprattutto i giovani che rimanendo a lungo fuori dal mondo del lavoro e da percorsi di formazione rischiano di vedersi ipotecata ogni speranza di un futuro migliore.”

Nessun commento:

Posta un commento