venerdì 7 agosto 2015

100 miliardi di fondi dell’Ue possono essere utilizzati per affrontare l’emergenza nel Sud, ma come spenderli e quando?

Nel corso della direzione nazionale del Pd, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha proposto di realizzare entro la metà di settembre un ‘masterplan’ che affronti l’emergenza sociale nel Mezzogiorno

di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)

Direzione nazionale del Partito democratico
Nel corso della direzione nazionale del Pd, convocata oggi per affrontare l’emergenza sociale ed economica nel Mezzogiorno, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto: “Intorno al 15-16 settembre, alla ripresa dell’azione parlamentare ma prima della stabilità, vorrei che il Pd uscisse con un vero e proprio ‘masterplan’ per il Sud, con una serie di proposte concrete. Il problema oggi non è la mancanza dei soldi. E’ la mancanza della politica”. Ed ancora: ”La retorica sul Sud abbandonato è autoassolutoria per una parte dei dirigenti del Mezzogiorno ed è un elemento che concorre alla crisi del Sud”. 
Matteo Renzi
Il primo obiettivo sarà di sbloccare cento miliardi di finanziamenti. Si tratta di risorse dei fondi europei contenute in programmi vecchi e nuovi. Circa dieci miliardi derivano da progetti da rendicontare entro la fine dell’anno, altri 50 miliardi di nuovi fondi Ue rientrano nella programmazione fino al 2020 ed altri 54 miliardi dal Fsc, il Fondo sviluppo e coesione, di questi 43 sono destinati al Meridione, cioè circa l’80%. In tutto sono 100 miliardi, ma come spenderli e quando?
I dati Istat e Svimez degli ultimi mesi indicano per il Sud una situazione di forte degrado economico e sociale. Il tasso di disoccupazione è del 20,5% ed è doppio rispetto a quello del Centro-Nord che è al 9,5%. Drammatica è, poi, la situazione dei giovani con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto, tra gli under 24, la percentuale del 56%.
Lo scopo principale dell’intervento sarà quello di aumentare il numero di occupati e per realizzarlo occorrerà promuovere, con il finanziamento di piccole e grandi opere pubbliche, lo sviluppo dell’industria, del turismo, della cultura, della scuola e dell’ambiente. 
Tra gli strumenti da utilizzare s’ipotizza la decontribuzione ‘selettiva’ che favorisca cioè l’occupazione aggiuntiva nel Meridione puntando agli under 29, agli over 55 ed alle donne.
Inoltre, il decreto Delrio del 2014 prevede che l’Agenzia per la coesione possa subentrare alle Regioni che non superano il 20% della spesa programmata. La condizione che sarà posta sarà quella del bonus-malus, cioè più soldi a chi spende e meno o nulla a chi non opera e non realizza i progetti.

Nessun commento:

Posta un commento