Il Rapporto annuale 2014 dell’Inps rileva
un notevole incremento di nuovi poveri tra le famiglie monoparentali under 60
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il presidente dell'Inps, Tito Boeri |
Il
calo del Pil tra il
2008 ed il 2013 ha aumentato del 57% il rischio di povertà per le famiglie
monoparentali under 60. Lo sostiene l’Inps nel Rapporto annuale 2014.
La
lunga crisi economica ha modificato il profilo dei soggetti che sono a rischio d’indigenza.
Non sono più minori
ed anziani ma persone comprese tra i 40 ed i 50 anni, con incrementi del 70%
per quelle tra i 51 e i 59 anni.
Le
ragioni di questa
situazione sono evidenti. I giovani disoccupati sono oltre il 40% ma essi
possono sempre contare sul sostegno dei genitori. Inoltre numerose norme
incentivano gli imprenditori ad assume lavoratori anagraficamente più giovani.
Il presidente dell'Inps Tito Boeri |
Anche
il divario dei tassi di povertà tra il Nord ed il Sud del Paese è aumentato. Nel 2008 il tasso d'indigenza al Settentrione era dell’11%,
mentre nelle Regioni meridionali era del 35%. Alla fine del 2013 la distanza è aumentata
di sei punti percentuali, passando al 14% nel Nord e al 43% nel Sud.
A
pagare la recessione e il calo del Pil sono soprattutto i lavoratori
ultracinquantenni, che vivono nel Mezzogiorno e che hanno perso il lavoro ma
che non hanno ancora l’età per andare in pensione.
Il Sud sta vivendo un
vero e proprio dramma sociale e l’inps con i suoi dati ha solo confermato una
situazione che già si conosceva, ma per il presidente del Consiglio, Matteo
Renzi, è solo ‘disfattismo’.
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