Nella
realizzazione di grandi opere o di eventi di rilievo internazionale il Sud non
è mai preso in considerazione, ormai nell’opinione comune si è radicato il
concetto che investire nel Meridione è uno speco di soldi
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
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Una scena del film 'Cristo si è fermato ad Eboli' |
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La copertina del libro di Carlo Levi |
Le grandi opere e gli
eventi di rilievo internazionale si realizzano, da sempre, nelle città del
Centro-Nord, l’Expo è solo l’ultima in ordine di tempo. ‘Cristo si è fermato ad Eboli’ ed anche le opere pubbliche e nessuno
ha da ridire o da contestare, ormai nell’opinione
comune si è radicato il concetto che al Sud ‘si
mangiano i soldi’ e che investire
nel Mezzogiorno è solo uno spreco di denaro. La Tav, il Mose, Malpensa, l’Alta
velocità, la fibra ottica ed internet veloce, le Olimpiadi invernali ed una miriade di altre piccole e
grandi opere si sono fermate ad Eboli. I
malanni endemici del Sud nessuno può negarli, ma essi sono diventati anche una
‘giustificazione’ addotta dai rappresentanti delle istituzioni per continuare a dirottare gli investimenti
pubblici nelle regioni ricche del Paese.
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La locandina del film 'Cristo si è fermato ad Eboli' |
Il riferimento della
frase con cui l’autore conclude l’opera è agli anni più bui del fascismo e
della guerra, ma per il Sud
quell’eclisse è continuata anche nei
decenni successivi e, probabilmente, continuerà in quelli a venire, fino a
quando cioè i meridionali non si adopereranno per emanciparsi da una
condizione di sudditanza morale e culturale in cui vivono da sempre.
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