Lo
Stato taglia i trasferimenti ai Comuni che si rifanno aumentando le tasse ai
contribuenti, ma il vero salasso è al Sud
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Tra il 2011 ed il
2014 i Comuni italiani hanno subito tagli nei trasferimenti statali per circa 8
miliardi di euro che essi hanno compensato con forti aumenti delle tasse sui
servizi. A sostenerlo è la Corte dei Conti nella sua relazione sulla finanza
locale.
“Per
conservare l’equilibrio finanziario
in risposta alle severe misure correttive dei governi” i Comuni anziché operare con più efficienza hanno scaricato sui
cittadini i mancati trasferimenti aumentando notevolmente le imposte locali.
Insomma a pagare le
inefficienze e gli sprechi della Pubblica amministrazione ed i presunti tagli
agli Enti locali operati negli ultimi anni dai Governi nazionali sono stati i contribuenti.
Si legge nella
relazione: “Il concorso degli Enti
locali agli obiettivi di finanza pubblica pesa, in ultima istanza, sul contribuente
in termini di aumento della pressione fiscale”. Ed ancora: ”Il cronico
ritardo nella ricomposizione delle fonti di finanziamento della spesa,
necessaria per garantire servizi pubblici efficienti ed economici, aggrava e
rende permanente l’inefficienza delle gestioni nonostante l’incremento consistente delle entrate proprie (+15,63% rispetto al 2013)
che fa crescere l’autonomia finanziaria
oltre la soglia del 65% ed assorbe
la diminuzione progressiva e costante dei trasferimenti (-27,29%).
La pressione fiscale
è passata dai 505,5 euro del 2011 ai 618,4 euro pro capite del 2014. A pagare
di più sono i cittadini dei Comuni con meno di duemila abitanti e quelli più
grandi con oltre 250 mila abitanti.
La Corte dei Conti rileva, inoltre, che tra il 2012 ed il 2014 gli incassi
da tributi hanno fatto registrare notevoli incrementi, con punte particolarmente
elevate nelle Isole, dove il livello raggiunto nel 2014 risulta quasi doppio
rispetto al 2011, con un aumento del 93,62%”. Le isole ed il Sud sono anche
le aree dove maggiore è stata la riduzione dei trasferimenti, rispettivamente con
un -49,5% e un -34,6%.
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