Retrocessione in Lega Pro e radiazione per i
responsabili sono le probabili conseguenze dell’inchiesta sulle partite comprate dai dirigenti del Catania calcio
Antonino Pulvirenti |
“La giustizia sportiva
prevede per la responsabilità diretta la radiazione per le persone e la
retrocessione per la società”. Questo è quanto ha
affermato il Presidente della Lega di Serie B, Andrea Abodi, sulle possibili
conseguenze dell’inchiesta sulle partite comprate da alcuni dirigenti del
Catania calcio. Come risulta dalle intercettazioni dell’indagine denominata ‘I treni del gol’ gli indagati per
comunicare utilizzavano un linguaggio in codice. I ‘treni in arrivo’ erano i
calciatori e gli ‘orari di arrivo’ il numero di maglia di quelli che sarebbero
scesi in campo. Le partite sarebbero
state comprate per evitare la retrocessione del Catania in Lega Pro.
L’era Pulvirenti alla
guida della società etnea non poteva finire peggio. La
sua storia calcistica ha avuto inizio qualche anno fa quando diventa presidente
del Belpasso, squadra di calcio di una piccola cittadina in provincia di
Catania che allora militava in interregionale. Nella stagione 1998/1999 l’imprenditore etneo acquista l’Acireale in
Serie C1. Dopo una stagione difficile con la retrocessione in Serie C2
inizia la risalita fino agli spareggi play-off per la promozione in Serie B. L’ascesa continua nel 2004 quando, dopo la gestione fallimentare
dei Gaucci, acquisisce la proprietà del
Catania. Il piano di rilancio è ambizioso e per realizzarlo porta con sé la
dirigenza che gli aveva consentito i fasti ad Acireale, tra questi c’è Pietro
Lo Monaco che è chiamato a ricoprire la carica di Amministratore delegato. Al
termine della stagione 2005/2006 il Catania conquista la Serie A, dove vi
rimane fino al campionato 2013-2014.
E’ un periodo pieno di
successi e di riconoscimenti. La rivista Capital lo
elegge imprenditore dell’anno in Sicilia nel 2006 e il 14 maggio 2013 gli
vengono consegnate le chiavi della città di Catania per i traguardi raggiunti
in ambito sportivo. E’ sicuramente questo il punto più alto della parabola
ascendente di Antonino Pulvirenti. La stagione successiva inizia il declino.
Il campionato di Serie B
si rivela un calvario e per evitare la retrocessione in Lega Pro
la dirigenza dei rossoazzurri decide di spendere 500 mila euro per ‘comprare’
cinque gare. Adesso è il tempo delle ammissioni e delle recriminazioni.
“Nel calcio i soldi non
bastano: è necessario avere passione, altrimenti l’arida realtà dei numeri può
vanificare il lavoro di anni.” Questo è quanto affermò
Antonino Pulvirenti a La Sicilia il 22 maggio del 2000. Un impegno non
mantenuto ed a pagarne le conseguenze, come al solito, saranno i tifosi.
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