Il
Mezzogiorno è uscito dalla recessione, ma la ripresa congiunturale non è
sufficiente per affrontare le emergenze sociali, a sostenerlo è il rapporto Svimez 2017 sull’economia del Mezzogiorno
di Giovanni Pulvino (@PulvinoGiovanni)
Foto da svimez.info |
Nel
2016 il Pil è cresciuto dell’1% nel Meridione e dello 0,8% nel resto d’Italia. Il prossimo anno il Pil crescerà
nel Centro-Nord dell'1,6% e dell'1,3% al Sud. Nel 2018 le variazioni si attesteranno al +1,4% nel Centro-Nord e al +1,2%
nel Meridione, mentre l’occupazione crescerà rispettivamente dello 0,8% e dello
0,7%. L’industria manifatturiera del Sud è cresciuta negli ultimi due anni del
7%, il doppio del resto del Paese (3%). Questi risultati sono dovuti, secondo Svimez, a due misure adottate dal Governo: le ZES (Zone economiche speciali) e le ‘clausole del 34%’ sugli
investimenti ordinari. Tuttavia, il tasso di occupazione nel Mezzogiorno nonostante
negli ultimi otto mesi siano stati incentivati oltre 90 mila rapporti di lavoro
nell’ambito della misura ‘Occupazione Sud’ rimane il più basso d’Europa (-35%) e la crescita dell’1,7% (101
mila unità) registrata nel 2016 è dovuta 'a rapporti di lavoro
a basso reddito e al cosiddetto part time involontario (+1,8%)'. Inoltre, mentre nelle regioni del centro e del settentrione
i posti di lavoro persi con la crisi sono stati tutti recuperati (+48 mila
nel 2016 rispetto al 2008), in quelle
meridionali la perdita di occupazione è ancora oggi pari a -381 mila unità.
In Sardegna e in Sicilia la situazione è ancora più grave, nelle due isole gli
occupati continuano a calare. Rispetto al 2008 i posti di lavoro sono il 10,5%
in meno in Calabria, -8,6% in Sicilia, -6,6% in Sardegna e Puglia, -6,3% in
Molise, -5% in Abruzzo. Un po’ meglio sono, invece, i dati della Campania (-2,1%)
e della Basilicata (-0.8%). Secondo l’Associazione per lo sviluppo nel Mezzogiorno nel
Sud si assiste, a causa di
un’occupazione di minore qualità e della riduzione d’orario, ad ‘un graduale dualismo generazionale’ e ad
‘un incremento dei lavoratori a bassa retribuzione’. Insomma, la
ripresa economica non è sufficiente per affrontare le emergenze sociali ed il
divario economico tra Centro-Nord e Sud Italia continua a crescere.
Fonte: svimez.info
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